I due club sono pronti ad avanzare una proposta per l’acquisto di San Siro. Adesso, la palla passa al Consiglio Comunale
Milano avanza, San Siro cambia pelle. La Giunta comunale ha dato il via libera alla delibera che segna il destino del tempio del calcio italiano: Inter e Milan, infatti, sono a un passo da acquistare il Giuseppe Meazza per 197 milioni di euro, con un piano che porterà alla nascita del nuovo impianto entro il 2031.
Il progetto è importante e futuristico. Il nuovo impianto, infatti, che verrà realizzato avrà una capienza da 70 mila posti, moderno, sostenibile, aperto tutto l’anno. Niente più solo calcio, ma eventi, aree verdi, servizi e spazi pubblici che ridisegneranno il quartiere e la demolizione dell’attuale San Siro scatterà solo a lavori ultimati, così da garantire continuità sportiva ai due club.
Secondo le ultime indiscrezioni e quanto riporta questa mattina il Corriere dello Sport, Inter e Milan verseranno 197 milioni di euro al Comune di Milano per assicurarsi l’attuale impianto. Quindi 22 milioni saranno messi da Palazzo Marino che si limiterà a bonifiche e verde pubblico. Infine saranno presenti anche delle clausole anti-speculazione che serviranno in caso di rivendita dell’area, ma soprattutto per tutelare la città.
Il via libera non è arrivato senza scosse. All’interno della maggioranza ci sono malumori e la politica scende in campo. Il movimento dei Verdi parla di “svendita”, il Pd prova a compattarsi, mentre le opposizioni chiedono un patto chiaro per non trasformare Milano in un cantiere infinito. Ma il tempo stringe: senza un progetto solido, San Siro rischia di non rientrare negli standard UEFA per ospitare gli Europei del 2032. E questo, per Milano, sarebbe un colpo durissimo d’immagine.
La palla passa, adesso, al Consiglio comunale, che dovrà votare entro fine settembre. Se arriverà il sì definitivo, dal 2027 potrà partire la costruzione del nuovo gioiello con il nuovo impianto che potrebbe essere pronto nel 2031 con il vecchio Meazza abbattuto subito dopo. Intanto la città si divide: c’è chi sogna un impianto all’altezza delle grandi capitali europee e chi non si rassegna a dire addio alla Scala del Calcio. Una cosa è certa, con questa delibera, il futuro di San Siro non è più un’ipotesi. È già cominciato.
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