L’attaccante dello United non somiglia né al belga, né a Lucca, ma può assicurare una variante al gioco di sponde tipico del tecnico
Sembrano mancare ormai solo i dettagli per l’arrivo di Rasmus Hojlund al Napoli, il club di Aurelio De Laurentiis ha raggiunto l’accordo sia con il Manchester United, sia con l’attaccante danese: l’ex Atalanta arriverà con la formula del prestito oneroso (5 milioni di euro) con diritto di riscatto fissato a 40 milioni, pronto però a diventare obbligo in caso si verifichino determinate condizioni legate a presenze, gol e qualificazione alla prossima Champions League.
Con l’arrivo di Hojlund il Napoli dunque rimedia all’emergenza nata con l’infortunio di Romelu Lukaku, ma lo fa con l’acquisto di un giocatore completamente diverso dal belga e dallo stesso Lorenzo Lucca. I due “9” presenti oggi in rosa, infatti, sono abituati a venire incontro ai centrocampisti ed eccellono nel gioco spalle alla porta: Big Rom, grazie ai suoi mezzi tecnici, sa trasformarsi in un vero e proprio rifinitore, come dimostrato dai 12 assist serviti nello scorso campionato. Parliamo di due attaccanti che rientrano dunque nell’ortodossia di Conte, che da allenatore non ha mai rinunciato a giocatori del genere.
Il gioco spalle alla porta, invece, non è esattamente la specialità di Hojlund, che invece eccelle nell’attacco alla profondità, fondamentale nel quale può scatenare la sua velocità fuori dal comune. Perché, dunque, Conte l’ha voluto al Napoli? La prima ragione, probabilmente, è che era impossibile reperire sul mercato giocatori con le caratteristiche di Lukaku, per di più U22 come il danese, che non inciderà dunque sulla lista del Napoli per la serie A. La seconda, però, è di ordine tattico.
A differenza di un anno fa, oggi il Napoli sa di potersi permettere Hojlund perché non ha più la necessità di lanciare lungo il pallone quando viene pressato e, in particolare, quando Stanislav Lobotka viene marcato stretto. Contro il Sassuolo la squadra di Conte ha sempre provato a costruire l’azione dal basso, nonostante la pressione avversaria, approfittando della presenza di Kevin De Bruyne – pronto ad abbassarsi dalla trequarti – per uscire palla a terra dalla difesa. Una soluzione, questa, che potrebbe sollevare Hojlund dal compito di tenere palla sui lanci lunghi della difesa – una delle specialità di Lukaku – e agevolarne così l’inserimento nel gioco azzurro. Senza dimenticare che il danese, proprio per le sue caratteristiche diverse, potrebbe giocare sia insieme a Lucca che a Big Rom, una volta che questi abbia recuperato dall’infortunio. Infine, quello su Hojlund è anche un investimento sul futuro da parte del Napoli: Lukaku va per i 33 anni e De Laurentiis sa che Conte non resterà in eterno all’ombra del Vesuvio. Prendere Hojlund oggi significa anche assicurarsi il possibile centravanti del Napoli post-contiano.
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