Ennesima pole e vittoria nella Sprint per Marquez. Di Giannantonio e Morbidelli completano il podio. Bagnaia sempre più in difficoltà e Dall’Igna lo punzecchia

La tappa di MotoGP al Balaton Park in Ungheria ha confermato la fame insaziabile di Marc Márquez e, allo stesso tempo, ha ribadito il momento nerissimo di Francesco Bagnaia. Sul tracciato ungherese, l’otto volte campione del mondo ha conquistato la pole numero 74 in carriera nella classe regina e la tredicesima vittoria in una Sprint su quattordici disputate quest’anno. Alle sue spalle, un ottimo Fabio Di Giannantonio e un ritrovato Franco Morbidelli, protagonisti di una doppia prestazione che rilancia le ambizioni del VR46.
Bagnaia, crisi senza precedenti
Per il due volte campione del mondo, il sabato ungherese non ha fatto altro dare seguito al momento da incubo. Pecco non è riuscito a entrare in Q2 e ha chiuso quindicesimo in griglia, la peggior qualifica dall’Indonesia 2023. Nella Sprint, volendo, è andata anche peggio, con un tredicesimo posto che lo ha visto unico pilota Ducati fuori dalla zona punti. Ai box il suo volto scuro ha raccontato più di mille parole sull’incapacità di far rendere al meglio la sua Ducati.
Dall’Inga difende l’evoluzione della GP25
A difendere il progetto Ducati è intervenuto ai microfoni di Sky Sport Luigi Dall’Igna, che ha sottolineato: «Ogni pilota sceglie il materiale che preferisce. La moto non è troppo diversa da quella della passata stagione, credo che lavorando potremo ottenere i risultati sperati». Una dichiarazione che lascia intendere come il problema non sia tanto nel pacchetto tecnico quanto nella capacità di adattamento dei singoli piloti. Altra frecciatina a Pecco e carezza a Marquez, del Direttore Generale della scuderia di Borgo Panigale.
Marquez detta il ritmo (e ironizza)
Per un Pecco che arranca, come detto, c’è un Marc che domina e che accoglie i risultati del sabato con sorrisi e leggerezza. Dopo la Sprint, lo spagnolo ha confessato a DAZN: “Fin dal primo giro mi sono sentito a mio agio. Frenavo dove dovevo, curvavo dove dovevo. Quando hai quel margine, tutto è molto più facile. La parte difficile è concentrarsi e restare concentrati. Ecco perché, a cinque giri dalla fine, ho spinto un po’ di più. Volevo vedere dove potevo arrivare e come si sarebbe comportata la moto domani”.
Marquez ha poi aggiunto, scherzando: “Credo che dalla seconda sessione di prove libere alla Sprint le altre Ducati abbiano visto che cosa stavo facendo di diverso rispetto a ieri. Ho cambiato molto, e la squadra mi ha aiutato sull’elettronica. Abbiamo condiviso tutto e Di Giannantonio e Morbidelli sono stati veloci. L’obiettivo era fare un piccolo passo avanti perché qui le KTM, specie Acosta, fanno la differenza, e ci siamo riusciti”.