Il presidente FIGC Gravina
Gravina

Un anno e qualche giorno dopo il discusso patteggiamento che ha “salvaguardato il brand Juve”, Gabriele Gravina torna a parlare dello spinoso caso delle plusvalenze. Lo fa rispondendo a una domanda in un consesso istituzionale, la Commissione Cultura della Camera, durante l'audizione sul Dl sport, scuola e ricerca. Parole destinate a far discutere, quelle del presidente della Federcalcio. E non a caso sul web si sono già scatenate diverse vivaci discussioni: per i tifosi bianconeri il numero uno della FIGC ce l'ha chiaramente con la loro squadra, per quelli delle altre big è sceso invece ancora una volta in campo a difesa della Vecchia Signora. 

Plusvalenze Juve, le parole di Gravina alla Camera

Sulla questione Gravina è tornato in risposta a una precisa domanda sulla questione. Perché ha pagato solo la Juve per il caso plusvalenze, malaffare condiviso - chi più, chi meno - da molte squadre del calcio italiano? E perché alla fine alla stessa Juve è stato fornito un paracadute, consentendo di patteggiare a prezzo di comodo, evitando così le durissime sanzioni previste a riguardo dall'ordinamento sportivo? Gravina ha provato a dare un colpo al cerchio e un altro alla botte, difendendo le decisioni della giustizia sportiva ed esprimendo compiacimento per la celerità nei tempi e nei modi degli organismi decisionali. Alla fine, riuscirà a far arrabbiare tutti. 

Juve, Gravina spiega penalizzazione e patteggiamento

Così il numero uno della Federcalcio, che ha abbandonato per un giorno il ritiro della Nazionale a Iserlohn in Germania per Euro 2024: “La Juventus è stata condannata per una fattispecie e ha patteggiato per un'altra, come previsto anche dalla giustizia ordinaria. Il patteggiamento è previsto anche nel codice di giustizia sportiva. Per la prima fattispecie è stata condannata a 15 punti di penalizzazione, poi il Collegio di garanzia ha richiesto una rivisitazione. Per la seconda ha chiesto un patteggiamento. È un fatto normale”.

Il presidente FIGC: “Giustizia sportiva più incisiva dell'ordinaria”

Per il presidente della FIGC la giustizia sportiva ha dimostrato di funzionare addirittura meglio di quella ordinaria, per rapidità di giudizio e per la capacità di far rispettare i dettami del proprio ordinamento: "Che la giustizia sportiva abbia avuto un effetto più incisivo di quella ordinaria lo dimostra il fatto che ci sono indagini ancora in via di esplicazione da parte della magistratura ordinaria, mentre la giustizia sportiva ha già esaurito il suo percorso. Noi siamo incisivi, rapidi e ritengo obiettivi nell'applicazione delle nostre regole".

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