Berrettini, che ti succede? I sorrisi e le battute dispensate da Matteo durante la festa del tennis italiano al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella stridono con un presente fatto di una sola vittoria in quattro partite giocate nel 2025. Matteo ha superato il primo turno agli Australian Open, poi s’è inchinato a Holger Rune e a Rotterdam è rimasto intrappolato nel tunnel della crisi. Altra sconfitta per lui, beffarda finché si vuole perché arrivata al tie-break del terzo set: ma pur sempre di ko si tratta, l’ennesimo di un avvio di stagione decisamente in salita.
Il campione romano s’è arreso a un beniamino di casa, l’olandese Tallon Griekspoor, in una sfida dal profumo di Coppa Davis. A Malaga Berrettini fu capace di esaltarsi, a Rotterdam s’è lasciato intristire dal grigiore dell’inverno dei Paesi Bassi. Sconfitta in tre set, dopo due ore e 21 minuti di maratona contro un avversario capace di infiammarsi davanti ai suoi tifosi, sospinto dall’incitamento della platea della Ahoy Arena. Un ko che, come i precedenti, scatena diversi rimpianti. Per l’inizio e per la fine della partita di Matteo, che ha giocato al di sotto dei suoi standard nel primo set, perso malamente sul punteggio di 6-3. Poi è arrivata la reazione nel secondo, che non è bastata però a ribaltare l’esito della partita.
L’aveva rimessa in piedi, The Hammer, portando il secondo set al tie-break e poi vincendolo con un risultato più che perentorio: 7-2. Al terzo set, contro un Griekspoor che a un certo punto sembrava sul punto di cedere, gli è mancata la freddezza, la lucidità necessaria per dare la spallata decisiva al match. Un Berrettini al top della condizione, probabilmente, la partita l’avrebbe portata a casa. E invece il set si è concluso ancora una volta al tie-break, con assoluta predominanza del servizio fino al nono punticino (5-4 Griekspoor). Poi un doppio fallo sanguinoso dell’italiano e una mancata chiusura su una volée d’attacco hanno spianato la strada al tennista di casa, che nel prossimo turno sfiderà Tsitsipas. Per Berrettini, invece, l’avventura a Rotterdam è già finita. Un altro flop, in questo inizio di stagione che doveva essere del definitivo rilancio e che invece rischia di assomigliare a un triste ritorno al passato, un passato recente fatto più di delusioni che di gioie.
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