Simone Inzaghi ha grossi meriti, che non sono sottolineati abbastanza. Ne è convinto Enrico Mentana, che ne mette in evidenza due chiedendo finalmente che al tecnico della sua Inter siano riconosciuti i meritati elogi. In un’intervista concessa a Fabio Caressa e al suo canale Youtube, il giornalista e conduttore, direttore del tg di LA7, ma soprattutto storico e dichiarato tifoso interista, pone l’accento sulla qualità del lavoro dell’allenatore che alla guida dei nerazzurri ha conquistato uno Scudetto, lotta per fare il bis e – soprattutto – è ancora in corsa per centrare un clamoroso secondo Triplete. Eppure, sembra quasi che il ruolo di Inzaghi sia limitato alla gestione di un treno in corsa. Non è così, secondo Mentana. E nel corso della chiacchierata col telecronista Sky spiega il perché.
Lungo e articolato l’intervento di Mentana, che ovviamente ha abbracciato altri temi oltre alla situazione relativa alla squadra nerazzurra. Limitatamente alle sue riflessioni sull’Inter, particolarmente interessante il giudizio lusinghiero sull’operato di Simone Inzaghi, forse non sufficientemente esaltato dalla stampa, o per lo meno da certe testate: “Su Inzaghi non viene mai ricordata una cosa e non so perché”, si chiede Mentana. “Se andiamo a vedere, è quello che ha valorizzato di piĂą gli italiani. Si vede che il prodotto italiano lo sa maneggiare, così come i campioni stranieri”. E secondo Mentana, questa capacitĂ di valorizzare tutti, italiani e non, non è messa abbastanza in risalto da tutti.Â
Un altro aspetto che evidenzia la capacità di Inzaghi di saper esaltare le caratteristiche dei giocatori a sua disposizione, per Mentana, riguarda Marcus Thuram: “Quando vedi Thuram dici che è una forza della natura, ma chi lo ha educato a essere così è Inzaghi. Prima – sottolinea Mentana – non era così. Tutti sappiamo cos’è Lautaro, ma vedendo finora possiamo dire che c’è un’Inter con Thuram e senza Thuram“. Forse si presta più attenzione al rendimento spesso insufficiente di alcuni interpreti che al notevole apporto di altri ed è questo che il giornalista-tifoso nerazzurro prova a sottolineare in chiusura del suo intervento, facendo un esempio lampante: quello di Arnautovic. L’errore di fondo, secondo Mentana, è che “da Arnautovic avevamo preteso una cosa che non esiste in natura: lui era nella squadra del Triplete, come potrebbe essere performante 15 anni dopo?”.
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