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Spalletti esulta ancora: il “suo” Zenit vince il quinto titolo di fila

Festa doppia in casa Spalletti. Oltre al Napoli, trionfa anche lo Zenit San Pietroburgo, la squadra russa da lui guidata dal 2010 al 2014, con la quale vinse i primi due campionati della sua carriera da allenatore, oltre a una Coppa di Russia e a una Supercoppa russa. A scrivere la storia sulla panchina del club di proprietà della Gazprom c’è ora un tecnico che lo stesso Spalletti conosce molto bene: quel Sergey Semak che fu prima suo giocatore e poi persino suo vice, nonché suo erede designato. 

Per lo Zenit si tratta della quinta Russian Premier Liga conquistata consecutivamente

Tutte con Semak in panchina: eguagliato così il record di Oleg Romantsev, ininterrottamente campione di Russia con lo Spartak Mosca dal 1997 al 2001. Un successo frutto di un dominio netto e incontrastato: mai come in questa stagione la superiorità dello Zenit nei confronti dei rivali è infatti apparsa schiacciante. I risultati, del resto, parlano chiaro: 20 vittorie in 26 partite, appena 2 sconfitte, 68 reti realizzate e soltanto 15 subite, per un titolo vinto con quattro giornate d’anticipo.

Paradossalmente, in una stagione che ha visto le squadre russe escluse dalle competizioni UEFA, a trascinare lo Zenit alla vittoria finale è stata soprattutto la sua vasta colonia brasiliana, composta dal capitano Douglas Santos, Wendel (autore di una stagione superlativa), Claudinho, Malcom (capocannoniere del torneo con 22 reti e probabile uomo mercato in estate: il PSG sta pensando anche a lui per sostituire Messi) e dalla giovane new entry Robert Renan (difensore classe 2003 già finito sul taccuino del Real Madrid), a cui poi vanno aggiunti i colombiani Barrios e Cassierra. A regalare la certezza aritmetica del titolo, nello scontro diretto vinto per 3-2 con i rivali dello Spartak Mosca, sono stati però due giocatori russi: Mostovoy, estrosa ala d’attacco che meriterebbe di approdare in un torneo più competitivo, e Sergeev, prolifico centravanti specializzatosi nel segnare gol pesanti.

Per la compagine di San Pietroburgo si tratta della decima vittoria in campionato

Il primo storico titolo, datato 1984, risale ai tempi dell’Unione Sovietica, gli altri nove sono stati invece conquistati in tempi più recenti, grazie ad allenatori del calibro di Dick Advocaat (2007), Luciano Spalletti (2010, 2011-12), André Villas-Boas (2014-15) e appunto Sergey Semak (2018-19, 2019-20, 2020-21, 2021-22 e 2022-23). Sorride amaro invece Roberto Mancini, alla guida dello Zenit per una sola sfortunata stagione, conclusa con zero trofei: una volta andato via, è infatti iniziato il ciclo vincente di Semak. Una separazione che ha evidentemente fatto bene a entrambi, visto che ha comunque permesso al tecnico di Jesi di firmare un contratto con la nazionale italiana e poi di vincere l’Europeo.

 

Alberto Farinone

Redazione Sportevai

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