Milan, Pellegatti rivela perchè Tare arriva con tre mesi di ritardo
La storica voce di Milan Channel racconta un retroscena, attacca la dirigenza per le scelte fatte in passato e si dice preoccupato per il futuro

Alla fine è uscita la faccia di Igli Tare. Nella slot machine del Milan ballavano da tempo diversi nomi per il ruolo di ds e quello dell'ex Lazio era stato tra i primi a venir fuori, perché si è aspettato tanto per chiudere - come sembra - l'affare perdendo tanto tempo che sarebbe stato utile per la ricostruzione dopo un anno da dimenticare per i rossoneri? Prova a dare una spiegazione Carlo Pellegatti.
Pellegatti vuota il sacco sulla scelta del ds
La storica voce di Milan Channel scrive nel suo editoriale per Milannews: "La ragione perché si sia aspettato quasi tre mesi a scegliere l’ex DS della Lazio, è abbastanza nota. La preferenza di Giorgio Furlani è sempre andata al dirigente della Atalanta, Tony D’ Amico, uno degli artefici della splendida realtà nerazzurra. Qualche settimana fa, Luca Percassi era stato chiaro nell’affermare che fosse ferma intenzione bergamasca quella di continuare a lavorare con D’ Amico, ma l’AD rossonero, fino all’ultimo colloquio di qualche giorno fa con i plenipotenziari atalantini ha sperato di convincerli, senza successo"
Il compito immediato di Tare
Pellegatti continua: "Dirigente ideale per tenere i rapporti tra Casa Milan e Milanello, per confrontarsi con tecnico e giocatori nei momenti più complicati della stagione. Sappiamo che affronterà, con grande entusiasmo, con grande orgoglio, questa nuova avventura, se gli ultimi ostacoli verranno rimossi. Secondo passo, la scelta del nuovo allenatore. Importante non incaponirsi su figure che poi sarebbero di difficile assunzione. Piace Italiano, ma in trattative con il Bologna per il prolungamento del suo contratto. Piace Allegri, ma Aurelio De Laurentiis sta corteggiando il tecnico livornese, nel caso che Conte chiuda l’avventura con il Napoli. Non viene disdegnato De Zerbi, che però ha promesso di rimanere a Marsiglia".
Pellegatti ricorda gli errori passati
Infine la nota amara: "Guardiamo al futuro, dunque, ma non a Milan Futuro perché, se non ripescato, rischierà di scomparire dai nostro occhi. La serie D infatti non viene trasmessa dalle emittenti più importanti. Anche se il futuro significherà serate seduti sul divano a sentire la musica della Champions League o assistere alle partite di Europa League e di Conference. Quando penso a quello che ci attende nei prossimi mesi, nelle settimane delle Coppe, affiora nel mio animo un senso di profonda umiliazione, di tremenda frustrazione, di angosciante impotenza, perché queste terribili sensazioni pensavo che non le avrei più provate. Tutto perché i dirigenti rossoneri non hanno capito quanto sarebbe stato importante investire qualche milione in più nel rinnovo di Calhanoglu e di Kessiè, per esempio, o nell’acquisto, due anni fa, di una grande attaccante, nell’acquisizione di allenatori di grande livello, anche se costosi, perché buona e sicura garanzia di risultati".