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Conte agita il Napoli: “Ho capito che tante cose qui non si possono fare”

Per tanti addetti ai lavori, da Il Napolista che da mesi anticipa il de profundis parlando di segnali inequivocabili, alle principali testate sportive e generaliste che hanno ripreso a sperare in un approdo del “feroce salentino” sulla panchina di una big del nord, Juve o Milan, le parole di Antonio Conte rappresentano un chiaro preannuncio di addio al Napoli. Una presa d’atto dell‘impossibilità di portare avanti un certo tipo di percorso, di cambiare la struttura, il modello e forse anche il futuro del club. Un’ammissione di cambiamento di orizzonti e di obiettivi che il tecnico per la prima volta ha delineato in maniera chiara e diretta, non lesinando frecciatine al club e all’ambiente. Ma è proprio così?

Le parole di Conte prima di Monza-Napoli

L’allenatore, presentando la trasferta sul campo della cenerentola Monza, ha anzitutto chiarito che la squadra ha il dovere di crederci fino alla fine, che va anzitutto conquistato anche aritmeticamente il traguardo della Champions e che non va in alcun modo sottovalutato l’ostacolo rappresentato dai brianzoli. Un esempio? La storica vittoria del Lecce, già retrocesso, nel 1986 sul campo della Roma, partita che il 16enne Conte, da poco debuttante in A tra i salentini, ha ancora ben impressa nella sua memoria. Le parole manifesto della conferenza, però, sono quelle su Kvaratskhelia e sulle promesse di inizio anno: “Sono state dette tante cose a inizio anno da parte mia. Alcune cose le posso confermare, altre no. Io non rinnego niente, però poi ti rendi conto di alcune situazioni e non mi sento di confermare tutto quello che ho detto, anche su Kvaratskhelia per esempio, dissi che il Napoli non doveva esser un club di passaggio. Durante questi otto mesi a Napoli ho capito che tante cose qui non si possono fare”.

Perché Conte ha parlato del Napoli “club di passaggio”

Ma che cosa voleva dire Conte, nello specifico? “Le cose che non si possono fare? Non c’è bisogno di sottolineare, ho già risposto”, la fredda replica a Marco Azzi di Repubblica che, correttamente, ha chiesto all’allenatore di essere più specifico sulle cose che a Napoli – a differenza di altri club – non è possibile fare. “Non vorrei più sbilanciarmi su promesse”, il chiarimento in qualche modo fornito dal tecnico. Napoli destinato a rimanere club di passaggio? Forse. Probabilmente anche per Conte. Ma, oltre che un preludio all’addio, quello del tecnico potrebbe essere stato anche un monito in vista del futuro e delle pressioni che potrebbero esserci attorno agli azzurri. Questo, almeno, è ciò che si augurano tanti tifosi. Da oggi, un pochino più preoccupati per il Napoli che sarà.

Rino Dazzo

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