Como-Inter, moviola: polemiche sul rosso a Reina e rigore negato
La prova dell'arbitro genovese Massa al Sinigaglia analizzata ai raggi X dal talent di Dazn Luca Marelli e dall'esperto di Mediaset Graziano Cesari

Come se l'è cavata Davide Massa ieri al Sinigaglia nell'anticipo dell'ultima giornata di serie A tra Como e Inter? Il fischietto ligure ha preso alcune decisioni discutibili che avrebbero sicuramente creato polemiche pesanti se la vittoria dei nerazzurri fosse stata influente in chiave scudetto. Il successo del Napoli sul Cagliari ha silenziato ogni possibile veleno ma come ha arbitrato ieri Massa?
I casi contestati
Massa ha ammonito 4 giocatori ma sono due gli episodi che hanno fatto arrabbiare il Como. Il primo, con i nerazzurri avanti di un gol, allo scadere del primo tempo quando, dopo il suggerimento del Var che lo ha chiamato all'on field review, ha espulso Reina per un intervento falloso fuori area su Taremi, che inizialmente non era stato sanzionato. Il secondo a inizio ripresa quando non ha concesso un rigore ai lariani per un mani di Dimarco apparso a molti simile a quello di Bisseck con la Lazio di domenica scorsa, che aveva portato al penalty contro i nerazzurri.
Il parere di Marelli
A fare chiarezza proprio su questo episodio è il talent di Dazn, Luca Marelli, che spiega: “È un contatto con il braccio sinistro, ma il braccio pareva proprio davanti alla figura. Anche se non ci fosse stato, probabilmente il pallone avrebbe incocciato la figura. È questa la valutazione fatta in sala Var”.
La moviola di Cesari
Sul rosso a Reina e sul rigore negato ha detto la sua anche Graziano Cesari su Canale 5: “L’uscita di Reina non è stata sanzionata da Massa inizialmente ma l’arbitro viene richiamato al Var da Mazzoleni ed espelle il portiere. Conta la direzione del pallone, è vero, ma non c’era nessuno in porta che poteva intervenire. E’ un intervento basso con il pallone che resta nella disponibilità di Taremi quindi non può essere punito il piede a martello. Sul rigore chiesto per mani di Dimarco ma non è mai penalty perché chiude l’avversario in maniera corretta, il braccio è attaccato al corpo, è una situazione diversa da quella di Bisseck in Inter-Lazio”