Diversi colpi sono stati messi a segno dalla Juve, da Douglas Luiz a Thuram, da Di Gregorio a Cabal, soffiato clamorosamente all’Inter con una mossa che ha fatto impazzire di gioia i tifosi bianconeri. Gli altri grandi obiettivi del mercato bianconero, però, restano lontani Per sbloccare alcune trattative importanti, prima su tutte quella per Koopmeiners con l’Atalanta, serve una liquidità che la Juventus al momento non ha. E le responsabilità, secondo Ivan Zazzaroni, al momento sono degli errori del passato, ma anche delle bocciature di Thiago Motta che complicano i piani di Giuntoli.
Scrive ‘Zazza’ sul Corsport: “La rifondazione tecnica (e non solo quella) della Juve sta incontrando ostacoli superiori al previsto: per cambiare tanto e bene servono gli uomini giusti e buone idee, certo, e soldi, ma se temporaneamente non si dispone di grosse risorse e si devono fare i conti al milione, le difficoltà aumentano in modo esponenziale. Per dire, ieri ho ascoltato le parole di Luca Percassi e mi sono fatto questa idea: il dirigente dell’Atalanta non ha tolto Koopmeiners dal mercato, ha semplicemente chiarito che la cessione dell’olandese non era prevista e non è in programma. Programma che immagino sarebbe verosimilmente aggirabile se la Juve o un altro club si presentasse con 60 milioni in mano”.
Per l’esperto giornalista ci sono delle difficoltà oggettive che mettono i bastoni tra le ruote al responsabile del mercato bianconero: “Il punto non è l’ipotetica rinuncia della Juve a Koop, o il rispetto che comunque si deve all’Atalanta, bensì la presenza in organico di Chiesa, Rugani, Szczesny e degli altri giocatori che pare non figurino nei piani di Thiago Motta. Perché dico questo? Perché i calciatori che ho elencato non hanno fretta di andar via, avendo il coltello dalla parte del manico e, per inciso, risultando meno appetibili oggi rispetto alla fine di agosto. Colpa, o merito, dei contratti firmati in tempi lontani (Chiesa, Szczesny, McKennie) o più recenti (Rugani)”.
Nonostante tutto, Zazzaroni è comunque fiducioso sulle capacità di Giuntoli di riuscire a potenziare la Juve a dispetto delle criticità attuali, trovando il modo di accontentare un tecnico esigente e preparato come Motta. Che, per giunta, ha voluto fortissimamente lo stesso Giuntoli. “Limitatamente alla Juve, tocca ora all’abile Giuntoli, manager diretto, riuscire ad accelerare le numerose dismissioni, far quadrare i conti e garantire a Motta una squadra di suo gradimento. Conoscendolo – assicura il direttore del Corriere dello Sport – sono convinto che ci riuscirà. Ma anche che ha vissuto estati più serene, a parte le intemerate di Aurelio”.
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