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Liverpool-Barcellona-Arsenal: così giocano le tre regine di Champions League

Conclusa la fase ‘campionato’ della nuova edizione della Champions League 2024-2025 tutti gli appassionati di calcio europei si preparano a vivere le emozioni della fase finale. Dalle iniziali 32 squadre la coppa dalle grandi orecchie ha ‘fatto fuori’ 12 squadre per poi passare ai playoff e alle classiche sfide di ottavi, quarti, semifinale e finale, quest’ultima che si giocherà il 31 maggio 2025 all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, in Germania. Il torneo ha offerto grandi sorprese ma ha confermato anche gli equilibri di forza in tanti casi. Come in testa alla classifica che ha visto nella Top 3 il Liverpool, primo, il Barcellona, secondo, e l’Arsenal sul terzo gradino del podio. Sono loro le tre regine della coppa per club più importante in Europa. In estate invece, alla vigilia dell’inizio del torneo, i pronostici e le varie scommesse sulla Champions League indicavano City e Real come le principali candidate al successo nel massimo torneo di calcio europeo, ma il campo ha detto un’altra cosa, con i Reds, i Blaugrana e i Gunners che hanno primeggiato la classifica. Ma a cosa è dovuto il loro successo? Qual è il loro stile di gioco? Scopriamolo.

Liverpool

Chiusa l’era di Jürgen Klopp, il Liverpool a luglio ha scelto per la guida tecnica l’ex Feyenoord Arne Slot. Il tecnico olandese ha portato con sé nuove idee e tattiche, pur mantenendo alcuni aspetti chiave del gioco del Liverpool di Klopp. Alla base delle tattiche di Slot c’è il possesso palla, la fluidità di gioco e lo sfruttamento in pieno delle mezze ali. A partire da un modulo che può variare tra il 4-2-3-1 e il 4-3-3, Slot chiede ai suoi centrocampisti tanto movimento per trovare la profondità e inserirsi in area. E non appena la palla arriva sulle fasce, subito in area si posizionano 4 giocatori pronti a ricevere la sfera. Così in fase difensiva il gioco di Slot è un’evoluzione di quello di Klopp, per cui i giocatori cercano sempre di pressare alto gli avversari per recuperare palla in zone avanzate e creare occasioni da gol. A differenza di Klopp però la pressione è più organizzata e lasciata meno all’iniziativa degli interpreti in campo.

Barcellona

Nonostante l’avvio inaspettato con la sconfitta contro il Monaco il Barcellona ha saputo riprendersi in Champions fino alla propria dimostrazione di forza avvenuta contro il Bayern con un 4-1 prepotente e determinante. E gli spagnoli hanno saputo confermare la propria presenza nella coppa con il solito gioco basato sul possesso palla, controllo del ritmo e con la costruzione di azioni elaborate. Inoltre l’arrivo di Flick, che preferisce il 4-2-3-1 o al massimo il 4-3-3, al posto di Xavi ha apportato qualche cambiamento con la richiesta di maggiore sacrificio ai giocatori, che devono scambiarsi spesso di posizione per dare imprevedibilità alle tattiche e portare tre principi fondamentali: costruzione del gioco dal basso, fluidità e rotazioni dei giocatori e pressing alto. Il possesso palla resta al centro dell’interesse dell’allenatore, finalizzata alla creazione della superiorità numerica e per superare la pressione avversaria. Pressione che diventa sfrenata in fase di non possesso per rimanere alti e cercare di recuperare palla in zone avanzate del campo.

Arsenal

Modulo da 4-3-3 anche per l’Arsenal di Mikel Arteta dove il gioco è basato anche qui, come i suoi diretti concorrenti, sul possesso palla, costruzione dal basso ma in più cercando verticalizzazioni costanti. Come ormai fanno quasi tutti nel calcio moderno il gioco inizia a svilupparsi fin dal portiere, con l’obiettivo di ‘far uscire’ gli avversari dalle proprie posizioni e creare superiorità numerica a centrocampo. Il possesso palla e un ritmo di gioco alto danno la possibilità ai Gunners di portarsi subito nella metà campo avversaria e controllare il pallino del gioco. Ma l’arma ‘segreta’ degli inglesi è anche la verticalizzazione del gioco. Una volta consolidato il possesso, infatti, l’Arsenal cerca subito la profondità degli attaccanti o dei centrocampisti che si inseriscono in area, per tagliare la difesa avversaria.

Redazione Sportevai

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