Gli Australian Open sono in corso, ma Jannik Sinner è impegnato in un’altra partita, addirittura ancora più importante: quella legale. Tra il 16 e il 17 aprile sono state infatti fissate le udienze del processo al TAS per il caso Clostebol, la vicenda che vede implicato il numero 1 al mondo. La WADA, l’Agenzia Mondiale Antidoping, ha fatto ricorso dopo l’iniziale assoluzione dell’ITIA, l’agenzia indipendente del tennis. Secondo i legali dell’agenzia, Sinner non sarebbe esente da colpe, anche se la contaminazione è avvenuta a causa del comportamento imprudente del suo staff, come riconosciuto dalla stessa WADA.
Se i tifosi italiani sono tutti – o quasi – al fianco di Sinner, l’opinione pubblica internazionale è divisa. Ci sono i falchi, come Nick Kyrgios, che invocano provvedimenti severi nei confronti del rosso di San Candido. E ci sono le colombe, come Andy Roddick e altri, che invece sono sicuri della buona fede di Jannik e chiedono solo che su questa vicenda sia steso un sacrosanto velo. Nicolas Jarry, il tennista cileno affrontato e battuto da Sinner al primo turno dello Slam di Melbourne, ha pagato sulla propria pelle – squalifica – le conseguenze di uno scandalo doping. E prima della partita col fuoriclasse italiano ha tuonato ai media del suo paese: “Mi sarebbe piaciuto lo stesso supporto che ha ricevuto lui quando è successo a me“. Non contento, dopo la sonora sconfitta il tennista sudamericano ha salutato freddamente, quasi controvoglia, Sinner. E tutto ciò non è piaciuto a Paolo Bertolucci.
L’ex capitano dell’Italia di Davis, oggi apprezzato commentatore su Sky, ha parlato dell’episodio nel corso del podcast con Adriano Panatta, ‘La Telefonata’, molto seguito sui canali social. Piuttosto dura la sua presa di posizione nei confronti di Jarry e del suo atteggiamento. Una condanna ferma e risoluta quella di Bertolucci, ma argomentata attraverso considerazioni logiche e di buon senso. Ecco quanto espresso dall’ex campione azzurro sul caso Sinner-Jarry:”Jarry ha salutato male Sinner perché dice che lui è stato squalificato un anno e la sua positività è stata trattata diversamente da quella di Jannik. Sinceramente non so come è andata, non capisco perché deve stringere la mano con sufficienza a Sinner. Cosa c’entra Sinner se lui ha subito una ingiustizia, se così la vogliamo chiamare. Non è certo colpa di Jannik”.
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