Il Milan l'anno prossimo non giocherà la Champions League: ciò comporta mancati guadagni per circa 100 milioni di euro, esclusi gli incassi da botteghino (e si sa che a San Siro c'è quasi sempre stato il tutto esaurito).

Milan, quanto pesa la mancata Champions

Senza neppure Europa League o Conference League la cifra si abbassa, ma parliamo pur sempre di circa 50 milioni: abbastanza per definire flop la stagione che sta per andare in archivio. Non può essere una rocambolesca vittoria in Supercoppa italiana a salvarla, nè tantomeno la finale di Coppa Italia persa contro il Bologna. Motivo in più per anticipare i tempi sul mercato, scegliendo il nuovo direttore sportivo.

Il Milan riparte da Tare

Il nome di Igli Tare nelle ultime ore avrebbe preso prepotentemente di nuovo quota, dopo i due incontri delle passate settimane seguiti da un incomprensibile immobilismo. Furlani sembra aver deciso, con l'obiettivo non secondario, ufficializzando Tare già nei prossimi giorni, di provare ad attutire la prevedibile contestazione che attende club e giocatori sabato sera a San Siro contro il Monza. Scelto il ds, si dovrà necessariamente passare alla scelta del nuovo allenatore.

Milan, Italiano per la panchina

Vincenzo Italiano del Bologna sarebbe in pole position, e toccherebbe proprio a Tare strapparlo dal Bologna nonostante l'anno rimanente di contratto e la proposta di rinnovo del club emiliano dopo la conquista della storica Coppa Italia.  Si dovrà passare poi a blindare giocatori importanti come Pulisic e Reijnders, tra i pochi a salvarsi in questa stagione, che sul mercato (specialmente l'olandese, seguito da vicino dal City) fanno gola a tanti. 

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