Juve, Rampulla: Ferguson ci copiava, ora zero carattere

A poche ora dalla sfida contro l'Atalanta, l'ex portiere della Juventus, Michelangelo Rampulla gela la Juventus e i giocatori di Andrea Pirlo. L'accusa? La mancanza di carattere. A Il Giornale, Rampulla spiega:

Se sono deluso della stagione della Juventus? Devo essere sincero, non più di tanto perché dopo tanti anni di vittorie importanti, penso ci possa stare un anno di transizione se scommetti su un allenatore giovane come Pirlo, che prima di questa stagione non aveva nemmeno una panchina in curriculum. Però non mi aspettavo questo distacco dall'Inter in classifica. Anzi, pensavo sarebbe stata una cosa a due tra i nerazzurri e la Juve, ma non è stato così, anche per i grandi meriti del Milan, che si è intromesso alla grande. Poi, ovvio, per come si è messa oggi, la lotta scudetto è chiusa.

L'impietoso parallelismo con la Juve di allora

Poi, Rampulla traccia un parallelismo impietoso con la Juve dei suoi tempi e quella attuale:

Penso che la differenza principale tra noi e questa Juventus sia nel carattere. In quei dieci anni, la Juve era grande perché c'erano dei valori, oltre che grandi giocatori aiutati a gregari umili e funzionali al progetto. Poi c'erano tanta fame di vittoria, carattere a non finire e personalità.

Nella Juve di oggi non vedo il carattere. E il perché è semplice: in rosa ci sono diversi giocatori che ne hanno, ma anche molti che sono solo bravi giocatori. Penso che oltre a essere bravi, occorra avere cuore, voglia di lottare e non mollare mai. Insomma, alla Juve di oggi manca lo spirito Juve, che vuol anche dire badare alla sostanza, a vincere, piuttosto che ricercare per forza lo spettacolo. E vi dirò di più: ai nostri tempi, Alex Ferguson faceva vedere le partite della Juventus ai suoi calciatori proprio per fargli capire la voglia di vincere che plasmava quei ragazzi guidati da Marcello Lippi. E con questo ho detto tutto, altro che la Juventus di oggi.