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73 anni Lippi: Ricordo ancora quella frase dell'Avvocato

12/04/2021 14:16

73 anni Lippi: Ricordo ancora quella frase dell'Avvocato |  Sport e Vai

E' diventato vincente e famoso alla Juventus (dopo la bella esperienza al Napoli, che condusse in Uefa) ma per sedersi su quella panchina dovette fare una specie di patto col babbo morto Marcello Lippi. E' uno degli aneddoti che l'ex ct rivela  a Ricomincio dal No, podcast di Caterina Balivo.

Lippi compie oggi 73 anni e ricorda

“Mio padre odiava la Juve, era un vecchio socialista di quelli al bar, che odiano il potere. Un giocatore avversario spezzava la gamba a uno juventino e l’arbitro dava rigore, diceva: ‘Non è vero, non era rigore’. Era un anti-juventino. È morto nel ’91, quando nel ’94 sono andato alla Juve andai alla tomba di mio padre e gli dissi: ‘Papà, abbi pazienza, ma io ci vado alla Juve. Stammi vicino, te ne farai una ragione, ma io ci vado alla Juve”

Poi un aneddoto su Gianni Agnelli

“L’Avvocato era troppo forte, era fantastico. Lui non veniva neanche a vedere la Juve, andava a vedere l’Inter, il Milan. Questo perché quando andai alla Juve nel 1994 era dieci anni che non vinceva lo scudetto. L’Avvocato un giorno era a vedere l’Inter, gli fecero un’intervista: ‘La Juve come la vede?’. In quell’anno la Ferrari stava andando male, un po’ come ora, e lui disse: ‘Mah è più facile che vinca il Mondiale la Ferrari che lo scudetto la Juve. Siamo diventati campioni d’Italia. Alla fine dell’anno l’Avvocato venne a salutare e festeggiarci. Quando andai a salutarlo. Lui disse: ‘Vedete quel signore là? Al 99% è merito suo se abbiamo vinto il campionato”.



 


Tags: juventus lippi avvocato

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