Ecco cosa deve fare De Laurentiis per convincere Sarri a restare

Finito un tormentone, quello del mercato che non ha portato frutti a gennaio ma solo polemiche, veleni e vuoti in rosa, nel Napoli ne è iniziato un altro. Ovvero quel del contratto di Sarri. Tempestiva o meno che sia la questione, posta sul piatto dallo stesso De Laurentiis e rimbalzata da Sarri, indubbiamente il problema c'è. Il tecnico azzurro ha mercato oggi come oggi in Italia ed ancor più in Europa: se in serie A l'unica big che ha pensato a lui è il Milan, all'estero e soprattutto in Premier League ci sono attenzioni da parte di diversi club e non spaventa più di tanto quella clausola di 8 milioni di euro che Adl vorrebbe togliere. Il presidente voleva incontrare subito Sarri, per parlare soprattutto di questo e per alzargli uno stipendio che oggi non è da top-coach. L'ultimo adeguamento ha portato l'ingaggio di Sarri a circa 1,5 milioni di euro, di sicuro il più basso e non di poco tra tutti gli allenatori di alta classifica, figuriamoci per chi potrebbe riportare a Napoli lo scudetto. Va interpretata invece la risposta a distanza dell'allenatore (“venerdì è impossibile che incontri il presidente perchè siamo in ritiro, casomai potrà vedere il mio procuratore a meno che non venga anche lui in ritiro e non credo, ma non c'è fretta”). Sarri ha spiegato che a trattenerlo a Napoli c'è un dato certo, ovvero l'affetto della gente, e uno variabile ovverò la possibilità di considerare il ciclo non chiuso e di poter migliorare la squadra. Cosa quest'ultima che presuppone un progetto tecnico chiaro. Cosa vuole dunque Sarri da De Laurentiis? Inutile dire che non è un problema di soldi, più corretto dire che non è solo di soldi. Già l'anno scorso Sarri disse di volersi arricchire col nuovo contratto (“lo devo alla mia famiglia”), scontato quindi che l'aumento lo chieda eccome. Ma non basterebbe da solo a convincerlo. Il tecnico vuole due garanzie: la prima è che nessuno dei big (Mertens, Insigne e Ghoulam su tutti) vada via e la seconda è che arrivino altri giocatori con caratteristiche precise e che siano funzionali al progetto. Ovvero Verdi sì, se si può, magari Denis Suarez e se è impossibile arrivare a Sanè di sicuro il tecnico ha altri nomi adatti che vorrebbe in rosa. Infine il suo sì è condizionato anche alla conferma di Giuntoli, di cui non a caso ha fatto elogi sperticati (“è un fuoriclasse”). Difficile dunque che il sì tanto atteso possa arrivare a breve. Lo stesso Sarri, che peraltro è concentratissimo sugli impegni (la prossima settimana torna anche l'Europa League) ancor prima che a De Laurentiis vorrebbe chiedere qualche garanzia ai suoi pupilli (cose tipo: 'se resto, restate anche voi?'), quindi i tasselli da mettere a posto prima di chiudere il tormentone non sono pochi e necessitano tempi più lunghi. Ma De Laurentiis ora sa quali sono i passi che deve muovere se davvero vuole evitare di perdere il tecnico.

Stefano Grandi