Cosa è successo in Napoli-Verona? Risponde De Laurentiis

E' il De Laurentiis-day. Il giorno delle verità e delle promesse dopo mesi e mesi di silenzio per il Napoli. Il patron azzurro ha toccato tantissimi temi, dal macrosistema calcio internazionale al passato-presente-futuro del club azzurro ma svariando su argomenti di ogni natura. Da Roma, in una cornice sfarzosa, il presidente prova a dare tutte le risposte ai tifosi ma spazia su tutto. Dice che era contrario agli Europei ("che senso avevano dopo la pandemia, senza un riposo, senza poter fare un mercato vero, perché fare la corsa per dare un assist a chi non investe e che sta nei ruoli che ricoprono grazie a noi") e attacca tutti, da Cefein ("Siccome il premier inglese ha convinto i club a uscire dalla Superlega gli si concede la final four degli Europei a Londra nonostante il Covid") a Draghi ("perchè non convinci i tuoi colleghi a posticipare l'inizio dei campionati ad una data foriera di serenità sul piano vaccinale per partire tutti insieme? Partiremo il 22 agosto ancora senza sapere se avremo i tifosi agli stadi. Perché non ti interessi al principale sport nazionale? Il calcio è sotto di 1 miliardo e mezzo per la pandemia, andrebbe aiutato economicamente").

Poi la prima domanda forte, quella che tutti volevano fare. Cosa è accaduto in Napoli-Verona? "Rimproverare qualcuno è la strada meno veloce, se rompi i cocci si vedono sempre. E' stato un anno e mezzo improprio, col Covid e senza tifosi le partite sembrano giocate in un acquario dove questa impetuosa presenza fonica delle voci degli allenatori sembra che stordiscano e la situazione sembra irreale. Col tifo dello stadio la voce dell'allenatore non si sente. Io non mi rimprovero niente perché è stato un campionato falsato per tutti, la dietrologia ti può portare a fare cattivi pensieri ma non è mia abitudine fare dietrologia. Col Verona sono andato nell'intervallo negli spogliatoi per fare la grancassa, mi ha rilassato quel gol segnato ma non mi ha fatto piacere vedere il pareggio dopo. Arrivi alla fine di un campionato complesso sul piano della tensione nervosa, dove anche il risultato degli altri conta, dove tu in qualche modo sei stato già bastonato varie volte durante l'anno in partite in cui meritavi di più come resa. Poi c'è l'episodio del pari col Cagliari, che già ci aveva creato patemi d'animo. Ma non ho nulla da recriminare perchè è stato un campionato anomalo". E aggiunge: "iniziamo il 22 agosto senza sapere se gli stadi saranno pieni, mi piacerebbe che 7-8 colleghi dicessero: non iniziamo il campionato".