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Australian Open, Sinner asfalta De Minaur e prende in giro Courier, Cahill e lo staff

Il diavolo vero è lui, non quello della Tasmania che si ritrova di fronte. Faccia d’angelo, capelli rossi contenuti a fatica nel cappellino, Jannik Sinner tira fuori una grinta insospettabile dopo i tremori e le apprensioni del match contro Holger Rune. Tre set vinti in modo facile facile a spese del malcapitato Alex de Minaur (6-3 6-2 6-1) e qualificazione alla semifinale raggiunta in carrozza. Dove il rosso di San Candido proverà a “vendicare” l’amico Lorenzo Sonego, eliminato da Ben Shelton al termine di quattro set combattutissimi e con più di un rimpianto. 

Australian Open, per Sinner vittoria netta su De Minaur: è in semifinale

Nessuna storia, invece, tra Sinner e De Minaur. Troppo ampia la forbice con l’australiano, sistematicamente battuto da Jannik in tutti i precedenti. Degli ultimi set giocati tra i due, sapete quanti ne ha vinti Alex? Zero. E non c’è andato vicino neppure stavolta. Nick Kyrgios aveva provato a infiammare la vigilia con un post d’incitamento al connazionale, ma alla Rod Laver Arena – a parte qualche gruppo di rumorsi ultras di De Minaur – ha prevalso la sportività. Ha vinto soprattutto il migliore, Sinner, apparso tonico e ritemprato anche nel consueto siparietto post partita con Jim Courier. “Con Alex ci conosciamo bene, ci siamo affrontati diverse volte”, ha spiegato Sinner. “Se cali, partite come queste possono cambiare rapidamente. Sono molto soddisfatto del mio rendimento, sono riuscito a rimanere costante per tutta la gara”.

Le battute col “vecchio” Courier e la prossima sfida contro Shelton

C’era grande apprensione soprattutto per le condizioni fisiche di Jannik, uscito malconcio dal confronto con Rune: “Ieri ho palleggiato 30-40 minuti coi miei allenatori, mi hanno dato un buon ritmo. Quando sei giovane recuperi molto in fretta“, la frecciata di Sinner. “Mi sta prendendo in giro”, la replica divertita di Courier. “Sorry, veramente ce l’avevo col mio team”, la controreplica di Jannik. “Ho uno staff molto esperto, che capisce ogni momento, forse meglio di me. Le prossime sfide? Djokovic-Alcaraz l’ho vista tutta, è stata una partita straordinaria, sarebbe stata una semifinale o una finale perfetta. La rivalità migliore che c’è nel tennis. Guardando alle semifinali, contro Sasha sarà dura per Novak. Invece guardando alla mia sfida contro Shelton, sarà dura giocare con lui visto che serve benissimo ed è mancino. Spero di riuscire a rispondere il più possibile e di restare concentrato, come è successo oggi contro De Minaur”.

Rino Dazzo

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