Il centrocampista si è lamentato in un’intervista dei metodi dell’allenatore, il procuratore s’è spinto oltre ipotizzando la cessione

Essere allenati da Antonio Conte non è facile, parola di Stanislav Lobotka: in un’intervista in Slovacchia, il centrocampista del Napoli s’è lamentato del duro lavoro a cui il tecnico salentino sottopone la squadra. E il suo agente è andato anche oltre, ipotizzando l’addio a fine stagione se Conte dovesse restare al Napoli.
Napoli, Lobotka e il lavoro con Conte
Qualche settimana fa, prima della crisi scoppiata con la sconfitta di Bologna, Stanislav Lobotka aveva scherzato sull’approccio di Antonio Conte al calcio, ironizzando durante un podcast slovacco sui metodi durissimi del tecnico salentino. “Con Conte, il prossimo giorno libero sarà a maggio 2026, quando giocheremo l’ultima partita della stagione… Per lui pure in vacanza insieme si andrebbe”, disse il centrocampista in quella che oggi appare però più di una semplice battuta.
Addio a fine stagione?
Oltre a quella frase, infatti, Lobotka ne fece seguire un’altra relativa alla sua permanenza a Napoli. “Qui sto bene – affermò lo slovacco – ma sto invecchiando e con Conte è durissima. Il mio agente ha detto che il 2026 può essere il momento giusto per andare via e penso abbia ragione. Ma non faccio previsioni”.
Le parole dell’agente
Parallelamente a Lobotka, infatti, il procuratore Branislav Jasurek si era lamentato dell’eccessivo stress fisico a cui Conte stava sottoponendo il suo assistito. “Il Napoli ha fatto un buon mercato, non capisco perché Lobotka abbia dovuto giocare tre partite difficili in otto giorni prima della nazionale. Avrebbero potuto dargli un po’ di riposo”, le parole dell’agente, che s’è poi sbilanciato parlando di un possibile addio a fine stagione.
“Per me il trasferimento estivo può avere assolutamente senso, ma dipende anche dalla cifra”, ha detto il procuratore, aggiungendo che, a suo parere, “se Conte restasse ancora al Napoli, Lobotka mi metterà pressione per andare via”. Dichiarazioni che, lette oggi, sembrano confermare il clima di burrasca che lo stesso Conte ha denunciato dopo il k.o. di Bologna.





