Milan, Gimenez contratto a tempo determinato: due mesi per cambiare il destino

Preoccupante avvio di stagione per il messicano. L’attaccante rossonero, infatti, non decolla: zero gol in 627 minuti, il club valuta il futuro.

Santi Gimenez con la maglia del Milan
Santi Gimenez con la maglia del Milan

 

Santiago Gimenez era arrivato al Milan con l’aura del bomber da area di rigore, il colpo da quasi 35-40 milioni che doveva risolvere il problema del gol. Per ora, però, la scintilla non si è accesa. Dopo quasi tre mesi di campionato, il bilancio parla chiaro: nessuna rete in 627 minuti giocati. Troppo poco per un centravanti titolare in una squadra costruita per vincere.

L’investimento che non rende

Quando i rossoneri hanno deciso di portarlo via dal Feyenoord, lo hanno fatto convinti di mettere le mani su un attaccante completo. In Olanda Gimenez segnava a raffica: 65 gol in 105 partite, oltre a 7 reti in 9 gare di Champions League. Numeri da predestinato. Ma la Serie A si è rivelata un’altra storia. In Italia il messicano fatica a trovare spazi, a legare col gioco offensivo e, soprattutto, a incidere sotto porta. Contro l’Atalanta non ha mai calciato verso lo specchio: un dato che pesa come un macigno.

Fiducia a tempo, scadenza gennaio

A Milanello la pazienza non è infinita. La società e Massimiliano Allegri (seppur gli abbia dato tanta fiducia) lo considerano “a tempo determinato”: due mesi per dare segnali concreti, fino a gennaio, quando si tireranno le somme. Non è una bocciatura definitiva, ma un chiaro avvertimento e il club di via Aldo Rossi vuole capire se puntare davvero su di lui o cercare nuove soluzioni già nel mercato invernale.

Sempre titolare, ma mai decisivo

Gimenez ha giocato otto delle prime nove gare di campionato dal primo minuto. Non è quindi un problema di spazio o di fiducia: le occasioni le ha avute, ma non le ha sfruttate. Nelle ultime settimane è parso spento, spesso isolato dal gioco e incapace di creare pericoli. L’assenza di gol si riflette anche sul rendimento offensivo del Milan, che fatica a concretizzare quanto costruisce.

Il Milan aspetta, ma non per sempre

Il contratto del Bebote scade nel 2029, ma la sensazione è che il tempo possa giocare contro di lui. Servono segnali forti, subito. Un gol per scacciare dubbi e critiche, un’esultanza per rimettere in moto la fiducia. Il Milan lo aspetta, ma non per sempre. Due mesi per riscrivere la storia o per scoprire che quella rossonera, forse, non è la sua.

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