Difensore nerazzurro e cuore metà italiano, metà nigeriano: il ragazzo che può riscrivere il futuro azzurro è già un caso tra campo, talento e passaporto

Da promessa a realtà. Honest Ahanor, classe 2008, è il nome che sta facendo rumore nel calcio italiano. Difensore dell’Atalanta, talento cristallino cresciuto in casa Genoa, è diventato in poche settimane uno degli osservati speciali di Gennaro Gattuso per la nuova Nazionale. Nato ad Aversa da genitori nigeriani, cresciuto in Liguria e oggi protagonista a Bergamo, il ragazzo incarna tutto ciò che piace al calcio moderno: forza, velocità, tecnica e personalità. E nonostante abbia solo 17 anni, ha già conquistato Juric e l’ambiente nerazzurro con prestazioni da veterano.
Un difensore moderno con mentalità europea
Mancino naturale, 1,84 di pura potenza e disciplina tattica, Ahanor può giocare sia da centrale che da terzino sinistro. L’Atalanta lo ha pagato circa 20 milioni per strapparlo al Genoa: un investimento che racconta la fiducia del club nel suo potenziale. In campo si muove con calma glaciale, legge l’azione prima degli altri e non ha paura di uscire palla al piede. Il suo modo di difendere è istintivo ma pulito, da giocatore internazionale. E in un calcio dove il talento va di pari passo con la personalità, Ahanor sembra avere entrambe.
Gattuso lo segue da vicino
Le sue prestazioni non sono passate inosservate a Gennaro Gattuso (presente anche martedì a Bergamo nella sfida tra Atalanta e Milan), che lo ha inserito tra i giovani monitorati per la Nazionale maggiore. La volontà del CT è chiara: costruire una nuova difesa d’impronta italiana, fisica e coraggiosa, e Ahanor rientra perfettamente nel profilo. C’è però un ostacolo burocratico: il giovane difensore non ha ancora la cittadinanza italiana e La FIGC sta accelerando le pratiche. Ma finché il passaporto non sarà ufficiale, non potrà indossare l’azzurro e nel frattempo, anche la Nigeria ha fatto sapere di volerlo convocare.
Un profilo che intriga
Gattuso, che di difensori duri e determinati se ne intende, vede in Ahanor un giocatore del futuro, capace di unire intensità e costruzione dal basso. Insomma Ahanor rappresenta la nuova Italia del calcio, fatta di ragazzi cresciuti qui, ma con radici lontane. Giovani che parlano più lingue, ma sognano tutti la stessa maglia. E se la burocrazia non dovesse rallentare il sogno, il suo nome potrebbe entrare presto nella lista dei convocabili per i prossimi delicati impegni azzurri.





