Champions, svolta storica sui diritti TV: il calcio entra nell’era dello streaming globale?

Rivoluzione per i diritti televisivi della nuova Champions. Netflix punta al colpaccio, la Uefa vuole ricavare cinque miliardi

Rasmus Hohlund con la maglia del Napoli in Champions League
Rasmus Hohlund con la maglia del Napoli in Champions League

 

Il calcio europeo si prepara a una rivoluzione digitale. La UEFA ha annunciato che a partire dalla stagione 2027-28 le partite di Champions League potrebbero approdare sulle piattaforme di streaming globali, e tra i principali contendenti spunta Netflix. Per la prima volta, il gigante dello streaming potrebbe trasmettere in esclusiva un match di ogni turno, segnando un cambio epocale nel modo di vivere il calcio.

Un accordo miliardario

L’accordo, se confermato, promette cifre da record: si parla di almeno 5 miliardi di euro all’anno, quasi il doppio degli attuali 2,9 miliardi. La UEFA punta a consolidare i cinque principali mercati europei — Italia, Inghilterra, Spagna, Germania e Francia — con un unico broadcaster globale, portando la Champions direttamente sugli schermi digitali di milioni di tifosi.

Una svolta epocale

Per Netflix sarebbe una sfida enorme, ma anche una mossa strategica: il calcio non è solo sport, è intrattenimento globale. I tifosi, però, dovranno fare i conti con la possibilità di abbonamenti multipli per seguire tutte le partite, mentre l’era del calcio lineare in TV rischia di diventare un ricordo.

Un nuovo punto di svolta?

Questa novità segna un punto di svolta: il pallone non scorre più solo sui campi, ma entra nelle piattaforme digitali, pronto a conquistare nuovi pubblici. La Champions League sta per cambiare volto, e chi ama il calcio dovrà adattarsi: tra innovazione, streaming e numeri da record, il futuro è già qui.

Gestione cookie