Il giovane difensore spagnolo è finito nel mirino dopo il derby con l’Atlético. Tra ironie social, prestazioni altalenanti e prospettive future, il suo percorso divide.
Doveva essere uno dei simboli del nuovo corso del Real Madrid di Xabi Alonso, invece Dean Huijsen, classe 2005, è diventato in poche settimane uno dei giocatori più criticati in Spagna. Il difensore, arrivato la scorsa estate dal Bournemouth per 62,5 milioni di euro, sta vivendo un avvio di stagione complicato, fatto di errori, polemiche e giudizi severi.
Huijsen era stato accolto come uno dei colpi più intriganti dell’ultimo mercato estivo. La Casa Blanca aveva deciso di puntare forte su di lui, strappandolo al Bournemouth con un investimento pesantissimo. Ma il rendimento in campo non è finor stato all’altezza delle aspettative. Il giovane difensore è finito nell’occhio del ciclone in particolare dopo la brutta prova offerta nel derby con l’Atlético Madrid, perso 5-2 in rimonta. Una débacle storica che ha esposto il ragazzo a una pioggia di critiche: molti tifosi e commentatori lo hanno già etichettato come sopravvalutato, ritenendo spropositata la cifra spesa per acquistarlo. Sui social, tra ironie e sfottò, qualcuno è arrivato persino a soprannominarlo “Saddam Huijsen”.
Dopo il match, il difensore ha provato a metterci la faccia, pubblicando un messaggio di scuse e un invito a guardare avanti: “Si va avanti, ci aspetta ancora tanta strada”. Un atteggiamento maturo, che però non è bastato a placare la contestazione.
Le qualità tecniche di Huijsen non sono in discussione: è elegante nell’impostazione, ha visione di gioco e precisione nei passaggi, sia corti che lunghi. Tuttavia, in fase difensiva sta palesando limiti importanti, confermati anche dalle statistiche: quasi nessun tackle effettuato, pochi intercetti e tanti duelli aerei persi, nonostante i suoi 197 cm.
La sensazione è che il difensore di origine olandese avrebbe bisogno di crescere accanto a un leader esperto, come un Pepe o un Sergio Ramos in passato, capace di guidarlo e colmare le sue lacune. Invece, oggi si ritrova a fare coppia con compagni non sempre affidabili o altrettanto maturi.
Prima di approdare al Real, Huijsen aveva già vissuto esperienze significative, nonostante la sua giovanissima età. Cresciuto calcisticamente alla Juventus, ha trovato proprio in Italia il primo vero palcoscenico per farsi notare, grazie anche ai sei mesi trascorsi in prestito alla Roma. Successivamente, il salto in Premier League con il Bournemouth lo ha consacrato: prestazioni convincenti che hanno attirato l’interesse dei top club europei e gli hanno aperto le porte della nazionale spagnola. Oggi, però, la sfida è diversa: giocare titolare fisso in un club come il Real Madrid comporta pressioni enormi e aspettative altissime. Forse troppo, per un ragazzo di appena 20 anni che deve ancora completare la sua maturazione calcistica.
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