Juventus, per David un lampo e nulla più: un altro segnale della crisi del centravanti

Il canadese aveva iniziato la sua avventura in bianconero con un gol all’esordio: da allora sempre meno minuti e prestazioni deludenti

Jonathan David
Jonathan David (Image Photo Agency – Sportevai.it)

 

Qual è il vero Jonathan David? Quello capace di andare in gol dopo neanche un’ora dal suo esordio in bianconero o la punta abulica e inconcludente a cui Igor Tudor ha rinunciato nella gara pareggiata con l’Atalanta? Il canadese è in crisi, c’è un segnale evidente.

Juventus, David in crisi

Jonathan David era stato annunciato come il grande colpo del mercato della Juventus, doveva essere il centravanti in grado di assicurare quella continuità che Dusan Vlahovic non era riuscito a dare negli anni delle gestioni Allegri e Motta. Dopo un inizio promettente, il canadese si è però perso, collezionando partite deludenti fino a restare in panchina per tutta la gara nella partita pareggiata ieri contro l’Atalanta: un segnale evidente del fatto che non David non è ancora riuscito a convincere Igor Tudor.

Il declino di David

E dire che l’avventura di David alla Juventus era iniziata nel migliore dei modi. Poco più di un mese fa, il 24 agosto, il canadese aveva impiegato appena 59’ per bagnare con una rete il suo debutto in bianconero, sbloccando la gara d’esordio in campionato contro il Parma (2-0 il risultato finale). Da allora, però, David ha imboccato un declino preoccupante per il mondo Juve.

L’ex Lille ha giocato da titolare in campionato contro il Genoa e in Champions League con il Borussia Dortmund, mentre è entrato a gara in corso contro Inter e Verona. Ieri, infine, David ha trascorso tutta la gara con l’Atalanta in panchina: zero minuti, anche a causa dell’infortunio di Bremer che ha obbligato Tudor a spendere l’ultimo cambio per mandare in campo Cabal, poi autore del gol del definitivo 1-1.

Pochi minuti per lui

Complessivamente, David ha collezionato 91’ in campo nelle ultime 4 partite della Juventus, ovvero meno di 23’ a incontro: troppo pochi per un giocatore che, dopo essere stato ingaggiato a parametro zero ma con una ricca commissione per gli agenti, era stato presentato come il vero colpo del mercato estivo. La sensazione è che la concorrenza di Vlahovic e Lois Openda oltre alle caratteristiche proprie del canadese – un uomo d’area di rigore, più che un attaccante bravo a dialogare con i compagni o a difendere palla spalle alla porta – possano essere incompatibili con il gioco che Tudor sta provando a costruire nella Juventus. Come sempre, toccherà all’allenatore risolvere questo rebus.

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