Parma-Torino le scommesse Bernabé e Asllani negli archi di Cuesta e Baroni

Parma-Torino lunedì 29 settembre alle 18.30 al Tardini, non è soltanto uno snodo della quinta giornata di Serie A. È molto di più.

La protesta dei tifosi del Torino nella partita contro l'Atalanta
La protesta dei tifosi del Torino nella partita contro l’Atalanta

È il punto d’incrocio tra due progetti in costruzione, entrambi in cerca di identità e concretezza. Due squadre poco prolifiche alla ricerca della figura trainante, di un leader che faccia da traino.

E se la classifica inizia già a pesare — Parma terzultimo con 2 punti, Torino appena sopra a 4 — il vero ago della bilancia potrebbe essere nelle mani (anzi, nei piedi) di due profili giovani e ancora da consacrare: Adrián Bernabé e Kristjan Asllani.

Il Tardini come bivio: punti pesanti e margini sottili

Il Parma arriva a questa sfida con un solo gol segnato in quattro gare. Il Torino non fa meglio, anzi: stessa produzione offensiva, ma con ben otto reti subite. I numeri parlano di due squadre che costruiscono poco ma non rinunciano a provare: entrambe sopra il 40% di precisione nei tiri nello specchio, segno che la qualità esiste, ma manca qualcosa tra la trequarti e la porta.

Quel “qualcosa” potrebbe essere proprio nelle mani degli allenatori. Maresca da una parte e Juric (o chi per lui) dall’altra stanno provando a inserire elementi tecnici capaci di rompere l’equilibrio e, magari, accendere una stagione finora in ombra.

Bernabé: cervello e ritmo per sbloccare il Parma

Adrián Bernabé non è nuovo a ruoli centrali nel gioco del Parma. Lo spagnolo è una mezzala di inserimento, capace di cucire la manovra e rendersi pericoloso in zona gol. In una squadra che ha fatto un solo gol su 31 conclusioni, il suo dinamismo e la sua visione possono essere il differenziale decisivo.

Contro un Torino che lascia spazi tra le linee e fatica a coprire le transizioni, Bernabé avrà licenza di inserirsi, cercare l’imbucata giusta, sfruttare lo spazio tra i braccetti e Casadei. Se trova il tempo giusto, può essere la chiave per accendere Cutrone e Pellegrino, entrambi in cerca della prima vera serata da protagonisti in A.

Asllani: regia silenziosa per dare ordine al caos granata

Sul fronte opposto, Kristjan Asllani rappresenta una delle scommesse più intriganti del Torino. Arrivato per portare qualità e geometria in mediana, l’ex Empoli e Inter è chiamato a prendere in mano il centrocampo granata in un momento delicatissimo. Con Ricci ancora fuori dai radar e Ilic lontano dalla miglior forma, è su di lui che ricadono le responsabilità della manovra.

Il paradosso? Il Torino ha bisogno disperato di ordine, ma anche di verticalità. E Asllani può portare entrambe. I suoi lanci filtranti, la capacità di trovare Vlašić tra le linee, la lettura delle seconde palle: sono dettagli che in partite bloccate fanno tutta la differenza del mondo. Soprattutto se i granata vogliono dare continuità alla vittoria sulla Roma, evitando di ripiombare nei problemi visti contro Inter e Atalanta.

Non solo statistiche: è una partita di letture

Parma-Torino sarà probabilmente una gara sporca, giocata su margini sottilissimi. I due allenatori hanno ancora tanto da scoprire delle proprie squadre, ma una cosa è certa: le partite come questa spesso si decidono non con le stelle, ma con chi ha il coraggio di prendersi la scena nei momenti sospesi. Bernabé e Asllani, per caratteristiche, hanno tutto per diventare quei giocatori.

E allora sì, più dei nomi noti, saranno proprio loro due — un catalano con piedi da trequartista e un albanese con la testa da regista — a dover prendersi sulle spalle il peso delle scelte. Magari silenziosamente, magari solo con un passaggio chiave o un inserimento senza palla. Ma sarà da lì che passeranno i destini del Tardini.

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