Assegnato il Pallone d’Oro a Dembélé, ma le dichiarazioni del papà di Lamine Yamal scatenano un putiferio sui social: “È un danno morale”

Ogni edizione del Pallone d’Oro porta con sé polemiche, ma quest’anno l’assegnazione del prestigioso premio ha fatto davvero discutere. A vincerlo è stato Ousmane Dembélé, protagonista assoluto nella stagione trionfale del Paris Saint-Germain. A restare con l’amaro in bocca è Lamine Yamal, giovane talento del Barcellona, considerato da molti come il vero fenomeno del calcio mondiale. Tra i più delusi c’è il padre del giocatore, Mounir Nasraoui, che ha sollevato dubbi sull’equità del verdetto, parlando apertamente di “danno morale”. Le sue parole hanno subito infiammato il dibattito online, dividendo tifosi e appassionati in due schieramenti contrapposti.
Le parole del padre di Yamal: “È il più forte al mondo”
Durante un collegamento con la trasmissione spagnola El Chiringuito, Nasraoui non ha nascosto la sua frustrazione per il secondo posto del figlio: “Non dico che sia stato un furto, ma sicuramente un danno morale. Lamine è, senza dubbio, il miglior giocatore del mondo. Non lo dico solo da padre, ma perché lo è davvero.” Presente alla cerimonia accanto al figlio, Nasraoui ha pubblicato sui social diverse foto insieme alla famiglia e a figure simbolo del Barça come il presidente Joan Laporta e la leggenda Andrés Iniesta. Accanto a Lamine c’erano anche la madre Sheila Ebana, la nonna paterna e il cugino Mohamed Abde.
“Il Pallone d’Oro 2026 sarà nostro”
Il padre di Yamal non si è limitato alla delusione, ma ha anche lanciato un messaggio carico di speranza per il futuro:
“L’anno prossimo il Pallone d’Oro sarà spagnolo. Questa volta qualcosa non ha funzionato, ma torneremo.”
Una dichiarazione che sembra voler già accendere i riflettori sulla prossima stagione e sulla voglia di rivincita del giovane talento blaugrana.
Social divisi tra chi difende Dembélé e chi sostiene Yamal
Dopo la cerimonia, il web è letteralmente esploso. Tra commenti, analisi e confronti, la community calcistica è più spaccata che mai. C’è chi applaude la vittoria di Dembélé per i suoi numeri eccezionali: “Ha vinto tutto ed è stato decisivo in Champions, premio meritato.”; “Yamal è fortissimo, ma quest’anno il migliore è stato Dembélé, senza dubbio.”
Altri, invece, si schierano dalla parte di Yamal: “Il Pallone d’Oro va al giocatore più forte, non a chi ha vinto di più.” “Yamal ha mostrato un talento fuori dal comune. È solo l’inizio della sua leggenda.” E non mancano riflessioni più critiche: “Con questo criterio, anche Messi e Ronaldo l’hanno vinto anni in cui non erano i migliori.” “Yamal è il futuro, ma premiamo il rendimento. Quest’anno, Dembélé ha fatto la differenza.”
Un premio che divide, ma Yamal ha già conquistato il cuore dei tifosi
Se da un lato la vittoria di Dembélé segue una logica legata ai titoli vinti e ai numeri, dall’altro Yamal continua a raccogliere consensi per la sua classe e maturità nonostante la giovane età. In molti sono convinti che, se continuerà così, il Pallone d’Oro sarà solo rimandato. Intanto la domanda resta aperta: premiare il miglior giocatore dell’anno o il talento più puro del momento?