Inter, Chivu non vede la crisi di Sommer ma i numeri parlano chiaro

Inter al debutto in Champions League con l’Ajax, Cristian Chivu si è schierato apertamente al fianco di Yann Sommer.

“Non lo cambio perché me lo chiede il popolo”, ha tagliato corto l’allenatore nerazzurro che ha difeso il portiere svizzero travolto dalle critiche arrivate dopo il 4–3 con la Juventus.

Yann Sommer portiere dell'Inter
Yann Sommer portiere dell’Inter

Sommer dal Barcellona alla Juve, parabola in calo

Solo pochi mesi fa Sommer era l’eroe di Barcellona, decisivo con la doppia parata su Yamal. Oggi è sotto accusa: contro i bianconeri due dei quattro gol incassati portano la sua impronta negativa. In tre giornate sono già sei le reti subite, un dato che pesa come un macigno sul portiere svizzero.

Tanto che tra la tifoseria (il “popolo” citato da Chivu) inizia a prendere corpo l’idea di vedere al suo posto Josep Martinez, quasi a ripercorrere la vicende Onana-Handanovic, col primo che riuscì a strappare il posto allo sloveno, fino a poco prima titolare inamovibile.

Inter e la crisi di Sommer, non solo colpe individuali

Il problema, però, non si ferma tra i pali. La retroguardia interista non è stata ringiovanita (punta ancora sul 37enne Acerbi e il 33enne De Vrij) e ha già mostrato crepe vistose: con sei gol al passivo l’Inter ha la peggior difesa della Serie A. Una fragilità collettiva nella quale anche Sommer (che con i suoi 36 anni non fa eccezione) ha le sue responsabilità.

Inter e Sommer, i numeri parlano chiaro

Il confronto con la passata stagione tuttavia è impietoso. Nel 2024-25 Sommer aveva chiuso con 33 presenze, 32 gol al passivo, 85 parate, 14 clean sheet e una percentuale di interventi riusciti vicina al 73%. Oggi, dopo appena tre gare, i numeri sono ben diversi: 6 gol subiti, 7 parate, un solo clean sheet e una percentuale di parate scesa al 54%.

Il dato sui “gol evitati” fotografa il momento: in questo primo scorcio di campionato, a fronte di un dato di expected goals di 4,45, Sommer ne ha subiti 6: nella passata stagione il dato era invece perfettamente in linea, con 32 reti al passivo su 32,34 expected goals. Tre partite non fanno una stagione e forse è prematuro dare giudizi affrettati. Ma se Chivu lo difende a parole, il campo e le statistiche raccontano un’altra verità: Sommer non è più il baluardo di ieri e la porta nerazzurra non è mai sembrata così esposta.

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