Il tecnico pronto al debutto in Champions League contro il Borussia Dortmund, Locatelli rivela cosa è cambiato rispetto allo scorso anno

Il rocambolesco 4-3 all’Inter è alle spalle, così come il primato (un po’ inatteso) in coabitazione col Napoli: per la Juventus è tempo di esami in Europa, domani all’Allianz arriva il Borussia Dortmund per il debutto nella phase di Champions League e per Tudor è già il primo momento della verità. I tedeschi diranno se il punteggio pieno in campionato è un segnale da prendere sul serio, se Yildiz è quel campioncino maturo pronto a diventare leader, se la squadra operaia forgiata dal croato sa reggere anche l’urto di una big europea e se quei difetti in difesa – che il rientro di Bremer aveva messo inizialmente sotto il tappeto – sono stati un’eccezione o se restano un problema.
Tudor e il paragone Del Piero-Yildiz
Il tecnico bianconero parte dall’amichevole giocata in estate col Borussia (“E’ una squadra fortissima, quella era stata un’amichevole e niente di più”) e subito viene chiamato in causa sul paragone tra Del Piero e Yildiz: “Questi paragoni li fate voi, non vengono da dentro, non è che quando si lava i denti pensa a somigliare a Del Piero, abbiamo parlato tanto di lui, lasciamolo tranquillo senza parlarne tutti i giorni.”
Poi il tecnico ripensa alla gara con l’Inter: “Non possiamo goderci questa vittoria neanche due giorni… Bisogna recuperare in fretta, due giorni sono pochissimi. I giocatori devono essere bravi quando c’è così poco tempo per recuperare, serve anche mangiare e dormire bene perché sono cose che cambiano la vita. E mentalmente bisognerà scegliere quelli giusti. Gli aspetti negativi della vittoria sull’Inter? Noi non eravamo ai nostri livelli, ma abbiamo vinto comunque e questo è stato un bel segnale. In passato abbiamo fatto molto meglio e in futuro lo faremo di nuovo. L’Inter è molto forte, negli ultimi 5 anni la rosa è stata la più forte di tutti e per me è più forte anche del Napoli. C’è grande gioia nell’aver vinto ma anche consapevolezza di poter fare meglio”.
Nessuna concessione agli obiettivi in Champions: “Non penso mai dove si può arrivare. Noi dobbiamo fare una bella gara contro il Borussia Dortmund. Dobbiamo andare forte e vedere dove possiamo fare male a loro. Questa è una competizione con squadre di livello e con partite difficili. Si gioca in maniera diversa, perchè il livello è più alto. Gli altri campionati sono più semplici dal punto di vista tattico rispetto a quello più italiano. Sono partite diverse e calcio diverso. Le scelte deve ancora vedere e non posso dirlo ma con i 5 cambi è un altro sport, lo dico sempre ai miei giocatori. Meglio vincere 1-0 o 4-3? A Verona dicevo meglio 4-3 ma la filosofia è quella di vincere, poi se si fanno più gol è meglio. Serve equilibrio ma mi piace attaccare con tanti giocatori. Comunque sì, io sono per i gol”.
Locatelli rivela i segreti di Tudor
In conferenza anche Manuel Locatelli: “La vittoria con l’Inter ci ha lasciato molto entusiasmo ma serve sempre equilibrio, bisogna prendere il buono e il meno buono delle cose viste sabato, la Champions è la competizione più bella che c’è, sentire quella musichetta sarà speciale, un’emozione come se fosse la prima volta, siamo carichi. C’era rammarico per come eravamo usciti l’anno scorso ma stiamo bene ora, il gruppo è sano e sarà fondamentale partire bene”. Quel rigore di Locatelli nella scorsa stagione ha regalato la qualificazione: “Sì, è stato un momento speciale per me e per la squadra ma il merito è di tutti. Ci sono squadre più forti di noi in Champions ma il nostro segreto è essere compatti e vogliamo arrivare più in fondo possibile, non dovranno mai mancare l’entusiasmo e la voglia di essere squadra. Più forti dell’anno scorso? Sono passate solo tre giornate, posso dire che siamo tanto squadra, ci siamo conosciuti meglio al Mondiale e siamo più gruppo rispetto allo scorso anno. ll mister mi chiede di essere verticale e va bene così, sono capitano e sono orgoglioso di esserlo, questa cosa supera i sogni che avevo da bambino e mi sprona ad essere un esempio per gli altri. Tudor ci ha tolto la paura? No, quando si gioca a calcio non si deve aver paura, la cosa buona del mister è che dall’inizio ha dialogato tanto con noi, ci ha aiutato e ha unito il gruppo”.