Sylla, l’addio all’Italia è polemico: “In Turchia riconoscono il valore delle giocatrici”

La colonna della Nazionale azzurra giocherà per il Galatasary: non solo motivazioni economiche dietro la decisione di lasciare Milano.

Il ricordo è ancora fresco, dolcissimo. L’Italia che si laurea campione del mondo, abbinando al titolo olimpico quello iridato. E dell’ennesimo trionfo della Nazionale di Julio Velasco, Myriam Sylla è stata – come al solito – protagonista assoluta. Una furia in campo, un punto di riferimento nello spogliatoio. Anche quando c’è da ringhiare sotto rete o da dire qualche parolina ad arbitro e avversarie. La schiacciatrice nata a Palermo, dopo il Mondiale, darà però inizio a una nuova avventura. Lontano dall’Italia, il paese che ama e per il quale ha dato tutto. La aspetta il Galatasaray, il club che è riuscito a convincerla a lasciare Milano.

Myriam Sylla
Myriam Sylla, stella della Nazionale di volley

Sylla, una carriera da stella del volley

Ci avevano provato in tanti, Myriam aveva sempre detto di no. Prima di ogni altra considerazione, in primis di natura economica, aveva sempre anteposto la possibilità di rimanere nel paese di nascita. Poi però qualcosa è cambiato. Giunta a trent’anni, ha capito che di contratti non ne avrebbe firmati ancora molti. E ha scelto comprensibilmente di monetizzare il più possibile, visto che l’offerta del club turco non aveva eguali, in Italia e da altre parti. Un ruolo importante, ovviamente, può averlo giocato anche il fatto che Alessia Orro, la sua amica del cuore, aveva appena detto di sì al Fenerbahce. Si affronteranno in derby infuocatissimi, visto che quella tra “Gala”e “Fener” è la rivalità più accesa di Turchia, dal calcio al volley. Ma fuori dal campo continueranno a frequentarsi.

Il futuro al Galatasaray di Myriam Sylla

Insieme Orro e Sylla guadagneranno 600mila euro netti a stagione, per almeno due anni. Un tesoretto da mettere da parte in vista del futuro. E la stessa Sylla ha chiarito perché ha detto di sì alla ricca offerta che le è stata prospettata: “Ho scelto di andare a giocare a Istanbul perché la Turchia riconosce le giocatrici per quello che sono. Io non ho mai rincorso i soldi, all’estero mi offrivano sempre stipendi doppi rispetto a quelli che percepivo in Italia, ma ho sempre pensato che fosse meglio tenere alto il nome del campionato italiano, piuttosto che andare a giocare fuori. A 30 anni, però, ho capito che potevo cominciare a guardarmi intorno. Anche perché in Italia ho giocato nei club più importanti, e con le giocatrici più importanti al mio fianco. Era arrivato il momento di andare e sono contenta di farlo in un campionato così avvincente come quello turco”.

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