Il netto 3-0 al Cile porta la Seleçao al secondo posto ma non sono solo i risultati a promuovere l’italiano
Carlo Ancelotti ha impiegato tre partite sulla panchina del Brasile per conquistare tifosi e addetti ai lavori. Grazie 3-0 al Cile ha confermato il trend positivo della Seleçao, ora al secondo posto del girone sudamericano delle qualificazioni ai Mondiali 2026, ma soprattutto ha permesso al neo-c.t. di alzare ancora la sua popolarità tra i fan verdeoro.
I motivi del successo di Ancelotti nell’universo del calcio brasiliano sono diversi. Al primo posto ci sono le sue scelte coraggiose in fatto di convocazioni: lasciando a casa stelle come Vinicius, Rodrygo e Neymar, il c.t. ha compattato l’ambiente della Seleçao, mai così unito negli ultimi anni. Ancelotti sta inoltre riscoprendo talenti che sembravano persi – col Cile è andato a segno l’ex Milan Paquetà – e dando maggiori responsabilità ad altri, più giovani: nella partita di stanotte fondamentale è stato il contribuito di Luiz Henrique, 24enne attaccante dello Zenit che con i suoi dribbling ha spaccato la partita, fornendo gli assist per il secondo e il terzo gol del Brasile.
Poi, l’organizzazione tattica e soprattutto della difesa. Nelle tre gare da c.t. del Brasile Ancelotti ha raccolto un pareggio (in Ecuador) e due vittorie, battendo per 1-0 il Paraguay prima del Cile: zero gol in tre incontri, una serie di clean sheet che la Seleçao non riusciva a centrare dai Mondiali del 2022 e che la stampa brasiliana non ha mancato di sottolineare, elogiando il lavoro del tecnico italiano.
Infine, Ancelotti piace ai brasiliani perché s’è mostrato pienamente coinvolto dal progetto della Seleçao ed è stato capace di conquistare tutti anche sul piano della comunicazione. Esemplare la conferenza stampa di stanotte, dopo la vittoria sul Cile, durante la quale il tecnico emiliano ha adottato una lingua maccheronica, alternando spagnolo e italiano ad alcune parole in portoghese, per analizzare la partita del Brasile e in particolare la prova di Luiz Henrique. I social sono impazziti per Carletto, con un refrain condito da gioia e incredulità che è rimbalzato da account ad account: “Ma possibile che quest’uomo sia davvero sulla panchina del Brasile?”.
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