Il giornalista di Sky Sport attacca i rossoneri sulle trattative non andate a buon fine. Massimiliano Allegri nel frattempo riabbraccia Rabiot

ll Milan esce ancora una volta al centro delle critiche per un mercato che, secondo molti osservatori, non ha rispettato le attese. L’ultimo a puntare il dito è stato Paolo Condò, che ai microfoni di Sky Sport non ha risparmiato frecciate alla dirigenza rossonera, accusata di non aver finalizzato operazioni cruciali per il salto di qualità.
Mercato Milan, le trattative saltate
Il giornalista ha citato due casi emblematici: Victor Boniface e Harder. Il primo, centravanti del Leverkusen, era stato a lungo seguito dalla coppia Igli Tare e Furlani, ma non è mai arrivato a Milanello nonostante la chiara necessità di un attaccante di peso. Il secondo, invece, Harder dello Sporting Lisbona, era più un rincalzo. Alla fine, invece, la proprietà ha deciso di virare su Nkunku reduce da due anni complicati a Londra con la maglia del Chelsea.
L’attacco di Paolo Condò alla proprietà
Secondo Condò, il rischio è quello di “restare a metà del guado”: tante idee, buone piste, ma poca concretezza. E l’esperto giornalista ha detto la sua sulla qualità della rosa della squadra di Allegri. “Il mercato più difficile da giudicare è quello del Milan perché in tre mesi ce ne sono stati diversi, e lo scivolone con la Cremonese ha rimescolato le carte. Alcuni balletti, quelli su Boniface e Harder in particolare, hanno riaperto un tema che si sperava archiviato, quello dei conflitti interni. Poi, i giocatori ci sono come in fondo c’erano anche l’anno scorso: Modric a una gara alla settimana non si discute, Nkunku a Lipsia era un cecchino, Rabiot è il pretoriano di Allegri per eccellenza, mentre non ci convince la difesa lasciata praticamente com’è. Alla fine è stato caricato tutto sulle spalle del tecnico, che le ha larghe, perché certe compatibilità sono tutte da trovare. Il 6 ci sta, per aumentarlo occorrono verifiche: è stato ceduto Reijnders, non a caso il bilancio della campagna è in attivo“.