Il Milan in questo periodo affronterà il tour estivo negli Stati Uniti per le tradizionali amichevoli, tutte di lusso a partire da quella che domenica vedrà la squadra di Fonseca impegnata contro il Manchester City allo Yankee Stadium di New York.
Nel frattempo, mentre i rossoneri approdavano in terra americana l’amministratore delegato Giorgio Furlani ha concesso una intervista a Bloomberg TV, in cui ha parlato anche della trasformazione del club e dell’importanza dell’inserimento di giocatori statunitensi nella rosa.
“Siamo diventati più americani, la nostra proprietà è americana, che è Red Capital Partners, che è leader negli investimenti per quanto concerne sport, spettacolo.
Siamo diventati più americani anche in campo, anche perché […] abbiamo due giocatori americani. Le nostre decisioni non si basano sulla nazionalità del passaporto del giocatore, ma da quanto sia bravo.
Ovviamente alcuni giocatori sono americani, nel nostro caso ne abbiamo due, fra cui Christian Pulisic, che ha un appeal a livello commerciale importante in America e questo aiuta, ma noi non facciamo dipendere le nostre decisioni di campo dalle nazionalità dei giocatori”.
Poi Furlani è entrato nello specifico della politica commerciale del nuovo Milan, che si divide “in diverse parti”:
“Quella commerciale, visto che noi siamo il primo club europeo ad aprire degli uffici a Dubai. La nostra decennale partenership con Emirates. Abbiamo altri partner commerciali nella regione come Kerzer Group, quindi la nostra strategia non comprende solo l’investimento di capitali, ma piuttosto tramite partnership commerciali”.
Passando agli aspetti più puramente sportivi e di mercato, l’ad ha puntualizzato il fatto che l’ambizione è lottare per lo Scudetto “ogni anno” e di poter dire la loro anche in Champions. Il tutto, però, cercando di mantenere le finanze in equilibrio ed attuando “una strategia di sostenibilità”. Per spiegare ciò Furlani fa un esempio:
“Due anni fa il bilancio per la prima volta in 17 anni non ha registrato alcuna perdita, e l’anno scorso abbiamo bissato questo importante risultato, e non penso che al Milan sia mai successa una cosa del genere”.
Perciò “non siamo obbligati a vendere i giocatori, perché carenza di capitale o problemi di flusso di cassa, quindi non abbiamo bisogno di vendere nessuno” ha rassicurato Furlani. Che conclude facendo nomi e cognomi: “Quindi da tifoso ti posso dire che su Maignan e Theo Hernandez [assieme a Reijnders non convocati per il tour americano visti i recenti impegni ad Euro 2024, ndr] non devi preoccuparti”. Il secondo, in particolare, negli ultimi giorni era stato accostato al Real Madrid, ma si attendono novità per il rinnovo.
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