È nata con l’obiettivo dichiarato di far soldi attraverso la vendita, che si immaginava lucrosissima, dei diritti tv. La Nations League, l’ultima creatura dell’UEFA, che per proteggerla e blindarla in epoca Covid e anche successivamente ha addirittura “tagliato” e compresso le qualificazioni a Europei e Mondiali pur di ampliarne il format e il numero di partite, si sta rivelando tutt’altro che una miniera d’oro per Ceferin e i suoi collaboratori. A Nyon i ragionieri dell’UEFA fanno i conti e si accorgono che sono in rosso. La “miniera d’oro”, infatti, in realtà è un imbarazzante flop.
In Italia, ad esempio, i diritti tv non sono stati neppure venduti. Solo la Nazionale azzurra andrà in diretta sulla Rai: tutte le partite commentate da Alberto Rimedio, confermatissima prima voce dell’undici di Spalletti, e da quest’anno da Lele Adani, promosso sul campo dopo il successo delle sue disamine agli ultimi Europei. Tutte le partite dell’Italia in diretta e in chiaro, insomma, con la possibilità di usufruire della diretta streaming attraverso l’app RaiPlay. Benissimo: e le altre? Come e dove vedere, comodamente seduti sul divano di casa, o magari al bar o al ristorante, le grandi sfide della Francia, della Spagna, del Belgio e delle altre Nazionali top, compresa l’Inghilterra relegata suo malgrado in Serie B? Da nessuna parte. I diritti tv, infatti, in Italia – e da molte altre parti – gli addetti al marketing e i responsabili commerciali di Ceferin non sono riusciti a piazzarli.
L’equivoco è stato smascherato dopo tre edizioni. In quelle precedenti Mediaset prima e Sky poi avevano creduto davvero alle favolette dell’UEFA, secondo cui le “grandi sfide tra Nazionali di pari livello” e la formula incalzante del torneo avrebbero calamitato l’attenzione di milioni di spettatori. In realtà la Nations League è una competizione senza storia, con scarsissimo fascino, che mette in palio un titolo che si fa fatica persino a decifrare: essere campioni di Nations League cosa vuol dire? Chi si ricorda chi ha vinto due anni fa oppure quattro anni prima? Non sorprende, dunque, che stavolta sia l’emittente di Berlusconi che la pay tv di Santa Giulia abbiano risposto picche. Confortate dai dati d’ascolto non esaltanti (eufemismo). Morale della favola: la competizione creata da Ceferin per far soldi coi diritti tv verrà distribuita gratis sull’app dell’UEFA. Sui telefonini, senza la comodità dei divani e dei maxischermi per i pochi interessati. Un clamoroso flop. Il flop della Nations League.
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