E’ l’unico personaggio del Governo che si è esposto dopo il fallimento dell’Italia a Euro2024. Neanche il ministro Abodi ha commentato l’eliminazione agli ottavi degli azzurri. Ignazio La Russa parla da tifoso ancor prima che da politico ma nel suo intervento a Il Giornale critica un po’ tutti.
Dice La Russa, presidente del Senato e storico sostenitore dell’Inter: «La definizione giusta è la seguente: un disastro unico. La sensazione avvertita non è né rabbia né semplice delusione e il motivo è molto semplice: sapevo che la selezione svizzera sarebbe stata una rivale difficile da affrontare, ma pensavo che la Nazionale sarebbe stata in grado di stare in partita e di combattere. E invece ho come constatato una resa prima ancora di cominciare. Non voglio mettermi il cappello di commissario tecnico e per questo motivo non discuto di scelte tecniche o tattiche ma penso a un deficit di testa e di condizione fisica degli azzurri».
Mentre in tanti hanno chiesto le dimissioni del ct La Russa si smarca: «Ecco, e io non partecipo a questa gara: dico che avrebbero dovuto fare meglio tutti, presidente, commissario tecnico e giocatori. Non mi aspetto nessuna dimissione ma avrei preso tempo per una riflessione più accurata e non deciso dopo meno di 24 ore. Io ricordo il precedente storico dopo la Corea del 1966: quanto accaduto con la Svizzera somiglia molto. All’epoca decisero di lasciare a casa il commissario tecnico Edmondo Fabbri. E dico che abbiamo il dovere di capire bene i motivi di questo naufragio, altrimenti rischiamo di perdere anche il terzo mondiale dopo i due precedenti».
La Russa ha ascoltato la conferenza di Gravina e Spalletti: «Sì e devo premettere che ho stima del presidente Gravina ma non condivido il passaggio su Mbappé. Non mi pare che l’Austria abbia Mbappé, ho visto la prima parte della partita della Slovacchia e non mi pare che neanche loro avessero Mbappé. Secondo me è ingeneroso sostenere che abbiamo un organico molto debole. Ritengo che fossero frustati, magari qualcuno ha giocato in un ruolo che non sentiva suo, prima a 4 poi a 3 poi a 4 e mezzo. Mi chiedo: ma al posto di Di Lorenzo non poteva essere utilizzato Bellanova? Io giustifico gli errori perché è troppo facile giudicare col senno di poi. Forse c’era di meglio rispetto a Di Lorenzo».
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