Szczesny al veleno: "Vi spiego la differenza tra Barcellona e Juventus". Che attacchi
Le differenze di mentalità, di gioco e di filosofia tra i due club nelle testimonianze, tutt'altro che diplomatiche, del portiere polacco.

Ancora veleni da Wojciech Szczesny. Il portiere polacco, che la Juventus…aveva fatto ritirare al termine della stagione 2023-24, come è noto ha poi rivisto la sua decisione e ha accettato la proposta del Barcellona di far da secondo a Ter Stegen. Nel giro di pochi mesi Szczesny è diventato titolare inamovibile, a conferma di come possa essere ancora coniderato un atleta di spessore internazionale. Il numero 1 polacco ha parlato al canale YouTube Foot Truck e i concetti espressi sulla Juventus e sul calcio italiano non sono stati particolarmente teneri.
Szczesny e la differenza tra Barcellona e Juventus
Il portiere ha sottolineato anzitutto le differenze tra il suo attuale club, il Barcellona, e quello dove aveva giocato fino all'anno prima: "A Barcellona giochi e ti alleni in un modo totalmente differente. Ad esempio nelle partitelle a campo ridotto tutti sono vicini l'uno all'altro, puoi leggere in anticipo dove sta calciando il giocatore e la posizione dei difensori. Queste partitelle possono essere molto utili per migliorare il gioco coi piedi, in queste situazioni risulta molto più facile dal momento che tutti vogliono ricevere la palla. C'è anche un cambiamento culturale da affrontare mi trovo costantemente sotto pressione durante l'allenamento, tutti corrono verso di me. Non c'è da perder tempo, perché se tutti vogliono la palla allora qualcuno si smarcherà. La Juventus? Tutto era diverso, dalla formazione all'organizzazione difensiva, dagli obiettivi all'ossessione per il risultato finale. Ogni sconfitta o ogni errore commesso pesa diversamente. Ma valeva anche per i complimenti ricevuti dopo una grande parata".
Le altre differenze tra Barca e Juve, secondo il portiere
Finita qui? Non ancora. Ci sono altri aspetti da sottolineare, secondo Szczesny, sulle profonde differenze tra la mentalità del Barca e quella della Juve. Il racconto continua: "Qui ho l'impressione che anche quando sbaglio, la squadra gioca così tanto bene che posso guardare avanti. Subiamo un gol? Bene, ora dobbiamo segnarne due. Il peso di ogni singola sconfitta è completamente diverso. Il Barcellona la scorsa stagione sembrava la squadra a cui importava meno del numero di gol subiti. Invece alla Juve se ricevevo palla sul piede sinistro, il difensore era a cinque metri da me ma si stava già girando dalla parte opposta, come se volesse che io rinviassi lungo invece di passare palla a lui. Al Barcellona tutti mi vengono incontro e mi urlano di passargli la palla".