PiĂš di cinquecento tifosi ad accoglierlo a Piazza Plebiscito, lo scenario suggestivo di Palazzo Reale, la presentazione in grande stile. Per un giorno mister Antonio diventa Re Conte. La prima vera giornata napoletana del tecnico leccese è un frullato di entusiasmo, di passione e di speranza. Lâintroduzione del presidente De Laurentiis è giĂ un programma: âQuesta è unâoccasione importante come quando si azzera tutto e si riparte da capo. Ripartiamo con entusiasmo, cancellando quello che câè stato. A settembre compiremo 20 anni qui, non so se camperò ancora altri 20 anni ma ci proveremoâ.
Elegantissimo in abito scuro, camicia bianca e cravatta blu a pallini bianchi Conte non nasconde di essere emozionato: âCâè un filo di emozione, è la prima volta che ricevo una presentazione del genere dopo tanti anni di carriera. Ringrazio Napoli perchĂŠ sono abituato a dare prima di ricevere, qui invece ho ricevuto fin da subito tanto entusiasmo e tanto affetto, che dovrò ripagareâ.
Lâex ct aggiunge: âPosso promettere serietĂ , una parola che troppo spesso è sottovalutata. SerietĂ nel dare tutto per il Napoli, nel trasmettere la mia cultura e la mia mentalitĂ a livello lavorativo. Lâobiettivo, al di lĂ del riuscire a primeggiare e scrivere la storia, è quello di rendere orgogliosi i propri tifosi. Il tifoso deve riconoscersi nella propria squadra, questa è lâambizione massima per un allenatore. Noi daremo il massimo e anche piĂš, perchĂŠ a volte non basta. Napoli è una piazza importante, passionale. Lo rimarrĂ sempre. Quello che dovremo fare io e il mio staff è alimentare questa passione, che è una responsabilitĂ . Qui câè un grande fuoco, vogliamo farlo diventare ancora piĂš altoâ.
La dichiarazione dâintenti è precisa: âAvremo una faccia incazzata, questo deve essere chiaro. Veniamo da unâannata in cui tante cose non sono andate per il verso giusto, dovremo mettere in campo questa voglia di rivalsa. Sul mercato cercheremo di fare le cose migliori, puntando su calciatori che migliorino la rosa, al di lĂ della loro provenienza. Ho scelto Napoli per il progetto. Ho firmato un contratto triennale, il presidente è stato molto chiaro: vogliamo cercare di far diventare il Napoli unâalternativa credibile alle solite note. Questa squadra si è qualificata per 14 anni di fila alle coppe europee, è arrivato anche uno scudetto, ma ora bisogna ricostruire. Ci vuole tempo e pazienza, ma io mi assumo questa responsabilitĂ . Questo progetto mi ha dato entusiasmo, mi ha fatto sentire qualcosa in pancia. Siamo qui e non vediamo lâora di iniziareâ.
Il Napoli non è stato lâunico club a cercare Conte: âDallâestero era arrivata qualche proposta, anche interessante. Però col presidente câera un discorso avviato e una promessa di rivedersi per decidere a bocce ferme. Abbiamo trovato la giusta quadra sotto ogni punto di vista. Câè voglia di ricominciare, costruire fondamenta solito per fare qualcosa di importante che duri nel tempo e che non evapori subitoâ.
Non mette le mani avanti ma è realista Conte: âIo partirei giĂ domani a fare battaglia, però bisogna essere realisti. La cosa su cui riflettere è che un anno fa il Napoli ha chiuso a 40 punti da chi ha vinto lo scudetto, al decimo posto e fuori dalle coppe. Non bisogna pensare che cambiando allenatore tutto torna come prima. Non possiamo competere con le solite note riguardo al monte ingaggi e agli investimenti, però possiamo farlo sul piano del lavoro e del sacrificio. In napoletano si direbbe âamma faticĂ â, su questo non ci deve battere nessuno. Come sapete io non ho molta pazienza di fare il comprimarioâ.
Il primo nodo da sciogliere è sui possibili partenti, non solo Osimhen ma soprattutto Kvara e Di Lorenzo che hanno sbattuto i piedi: âLi stiamo gestendo insieme al club nel migliore dei modi. Io sono stato molto chiaro col presidente, prima ancora di parlare di aspetti economici e contrattuali ho voluto una rassicurazione: che avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi invece poteva prendere altre strade. Sono stato categorico, perchĂŠ se parliamo di ricostruzione mai poi diamo via i giocatori migliori diventa un controsenso. Ho trovato condivisione al 200% su questo aspetto da parte del club, ho chiamato tutti i ragazzi, ho sentito anche cosa volevano dirmi, se ci sono problemi vanno risolti, perchĂŠ la decisione è sempre mia. Chi fa parte del mio progetto resta a Napoli, questo devâessere chiaro a tutti. Qui non câè nessuna confusione, câè chiarezza di ideeâ.
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