Accolto da 30mila spettatori allo stadio Josè Mourinho è stato presentato come nuovo allenatore del Fenerbahce e mantenendo fede al suo personaggio ha regalato motti e promesse ai tifosi turchi. Se in Inghilterra si era battezzato “uno speciale” stavolta sceglie un altro epiteto e dice: “Ho detto molte volte che io sono José Mourinho, ma d’ora in poi voglio solo essere l’allenatore del Fenerbahçe”.
Oggi la sua prima conferenza stampa in Turchia, seduto tra il presidente Ali Koc e il d.s. Mario Branco. Il tecnico portoghese ha subito chiarito i motivi della sua scelta: Ambizione. “Per me il Fenerbahçe è ambizione. Io ho casa a Londra: è ambizione allenare un club di Londra che punta ad arrivare 8° o 9°? Tutti sanno che amo l’Italia: è ambizione allenare lì, fare miracoli per vincere in Europa ma non riuscire mai ad andare oltre il 5°-6° posto?”. Impossibile non cogliere già in questa frase una prima frecciata alla Roma, ma non finisce qui.
Lo Special One continua e mette presto in chiaro nell’incontro coi giornalisti che dura oltre un’ora il capitolo mercato, con un’altra bordata ai giallorossi: “Non ho fatto nessun nome per il mercato e ho zero interesse per giocatori del mio ex club, la Roma”, ha sottolineato rispondendo a chi domandava di un possibile approdo di Lukaku e Dybala in Turchia. Notizia, quella sul mancato interesse per la Joya, che certamente non dispiace ai tifosi romanisti.
Poi spiega: “Sarei potuto rimanere in Portogallo, stare a casa e andare a trovare mia madre ogni giorno: ma è ambizione quella? Ambizione per me è giocare per vincere, sentire la pressione di dover conquistare ogni partita se vuoi essere campione. E questa è la realtà del Fenerbahçe: per me significa ambizione e uscire dalla mia comfort zone. Se potessi cominciare domani lo farei. Il progetto che mi hanno presentato ha avuto un impatto su di me e ora tocca a me avere un impatto sul progetto”.
Gli ricordano che i tifosi del Fenerbahçe sono impazienti, che questo ha portato a continui cambi in panchina: “C’è un solo modo per rimanere pazienti: vincere- Ma la stabilità deve essere nella dirigenza. Voglio che i tifosi siano pazienti, anche pazzi, e voglio che i giocatori sentano quella pressione perché se non sanno gestirla forse non dovrebbero giocare per il Fenerbahçe”.
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