Costretto a fare i conti con una stagione ricca di incertezze figlia, secondo molti, alcune scelte dirigenziali poco azzeccate, nemmeno con Sergio Conceicao in panchina il Milan pare aver cambiato marcia. Ad analizzare la situazione nel suo editoriale per SportItalia, è Michele Criscitiello, che non le manda di certo a dire mettendo nel mirino Zlatan Ibrahimovic.
Il successo in Supercoppa Italia è stato cancellato dalla brutta sconfitta contro la Juventus in campionato e i punti interrogativi, anche per un mercato che stenta a decollare, non sembrano diminuire. Così, il direttore di SportItalia si scaglia contro Ibra: “I dirigenti bravi sono quelli che sbagliano di meno. Non esistono dirigenti che non sbagliano nulla”, esordisce Criscitiello, che poi rincara la dose: “Poi ci sono dirgenti che sbagliano tutto e Ibra è un serio candidato al flop dell’anno”.
“Nel mondo del calcio puoi pianificare, ma puoi anche sbagliare”, prosegue il direttore, che prosegue: “Sbaglia anche chi fa tutto bene, figuriamoci chi invece fa tutto con superficialità e approssimazione. Furlani non ha grandi colpe se non quelle di non dire che lui non fa calcio, ma è bravo con i numeri”.
“Ibra dovrebbe essere il tecnico, ma gli mancano le basi. Non ha fatto la gavetta non può pretendere di iniziare dalla direzione del Milan. Per arrivare a guidare quel tipo di club serve esperienza, genialità e grande gestione societaria… qui abbiamo Sanremo e Kings League, ogni tanto una battuta di caccia e se vinci la Supercoppa un discorso con i telefonini accesi per farsi riprendere e andare sui social. Questo non può essere il Milan, è un cinema“.
“La proprietà deve intervenire… per creare l’organigramma giusto serve un dirigente capace. Poi, si poteva prendere l’allenatore manager, che Ibra non ha voluto. Parlo ovviamente di Antonio Conte che, al di là della retorica che i napoletani non vogliono ascoltare, aveva già impostato Casa Milan sul navigatore. Gli piaceva il progetto, gli piaceva stare vicino a casa, voleva dare uno schiaffo all’Inter e gli piaceva la squadra”.
“Il problema è che Ibra non lo ha mai chiamato, perché lui voleva la copertina, così ha scelto due allenatori bravi, ma non idonei. Fonseca non è adatto alla serie A, Conceicao è un profilo migliore, specie nella gestione, ma prendere gli stranieri è sempre un azzardo, figuriamoci farlo a fine dicembre”.
“In lista c’era anche De Zerbi e attendeva una chiamata, anticipata però da quella del Marsiglia”, conclude Criscitiello: “Sarebbe stato perfetto per un progetto triennale. È un grande allenatore, il Marsiglia regala spettacolo, nonostante fosse una squadra morta è seconda solo al PSG in Francia. Perché, caro Ibra, parlare dopo è semplice, ma quello che diciamo oggi lo avevamo scritto già in estate…”.
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