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Inter, Toldo bacchetta Donnarumma e rivela aneddoto su Triplete

Francesco Toldo è cresciuto nel Milan di Sacchi e ha trionfato con l’Inter di Mancini e Mourinho. Di derby ne ha vinti e persi (“il più brutto il doppio pareggio in Champions che qualificò il Milan. Le regole erano quelle, ma ancora sogno di potermela giocare ai rigori”) e quello di stasera lo presenta intervistato da La Repubblica.

Le differenze tra Sommer e Maignan

Inevitabile partire dai portieri: “Maignan è super nelle uscite. Sommer infonde sicurezza alla difesa. Mentre quella del Milan mi pare un disastro. Chi fra i due mi somiglia di più? Nessuno, il calcio cambia. Zoff, un mito, passava le mezz’ore a perdere tempo con Gentile. Oggi io dovrei aggiornarmi, soprattutto nel gioco coi piedi. Il più forte rigorista che mi sono trovato di fronte? Roberto Baggio. Non ne calciava due uguali. Lo vedevi mettere la palla sul dischetto e sapevi che avresti dovuto raccoglierla in rete”.

“Sulle punizioni, chi le calciava meglio era Batistuta, soprattutto con i micidiali palloni Mitre. Ci fermavamo noi due al buio a calciarle, dopo gli allenamenti. Venivano a vederci. Poi Miahjlovic, che potenza”.

L’elogio di Mourinho

Con l’Inter Toldo vinse il Triplete: “Persona meravigliosa, grande studioso. Tratta meglio i deboli che i forti e non teme i conflitti. Anzi. La sera prima della semifinale Champions a Barcellona io e Muntari ci mettemmo le mani addosso per una battuta a tavola. I compagni ci divisero. Mourinho si buttò in mezzo, poi disse: così mi piacete, andiamo in finale”.

Dopo aver bacchettato Donnarumma per la scelta di lasciare il Milan per il Psg (“Non l’avrei fatto. Io, Peruzzi, Zenga, Pagliuca. Per noi contava la passione. Nessuno di noi sarebbe andato in Cina o in Arabia”) Toldo parla del rapporto con i colleghi: “Buffon lo stimo tanto e lo rispetto, ma eravamo rivali. Julio Cesar era un ragazzo d’oro. L’ho aiutato, consigliato e guidato, anche se sapevo che era lì per prendere il mio posto. Fra i compagni di allora chi sento ancora? Batistuta, Figo, Orlandoni. Con Adani e Vieri ci vogliamo bene, ma io sono un orso, non sono il tipo da Bobo Tv o simili”.

 

Fabrizio Piccolo

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