11/03/2021 08:16
Sotto sotto Arrigo Sacchi ha dei motivi per essere soddisfatto dell'eliminazione della Juve dalla Champions. E' un paradosso ma spiegabile col fatto che l'ex ct ha sempre prediletto il gioco corale di squadra anzichè l'esaltazione del fuoriclasse come, nel caso della Juve, Cristiano Ronaldo. Così Sacchi sulla Gazzetta consiglia alla Juve di prendere un tecnico che abbia un'idea di gioco e pur senza stroncare completamente Pirlo fa capire che è inadeguato. Sacchi sottolinea come ai bianconeri siano mancati intensità, gioco corale, capacità di attaccare e difendere in 11 e aggiunge
E arrivo a dire, anche se può sembrare assurdo in una partita così importante, le motivazioni. Difficile diversamente spiegare l’incapacità di approfittare della superiorità numerica per 70′ tra tempi regolamentari e supplementari».
Poi su Ronaldo:
«È come la matematica: 1 per 1 fa sempre 1. Mentre 1 per 10 fa 10. Il calcio è uno sport di squadra. Ronaldo fa… il Ronaldo, ma se ti affidi così tanto a un singolo e lui fallisce la partita, sono guai. Anche Maradona, che pure è stato il più grande, da solo non ha vinto la Coppa dei Campioni. Da allenatore non ho mai voluto giocatori già affermati perché temevo non contribuissero a fare squadra. Puoi comprarne anche 10 ma se non fanno squadra, non vinci. Ricorda i galacticos del Real? In attacco Beckham, Raul, Ronaldo, Zidane e Figo. In panchina un Pallone d’oro, Owen, e Morientes. La Coppa non l’hanno vinta».
Infine su Pirlo:
«Fatico a giudicare Pirlo. Perché non so se ha fatto delle richieste per l’idea che aveva in testa o pur di allenare la Juve ha accettato tutto, col rischio di bruciarsi. Lo scorso anno si è passati da Allegri a Sarri, due tecnici bravissimi, totalmente diversi, mantenendo la stessa squadra. Non è coerente…Consiglio di scegliere un allenatore che abbia una idea di gioco: che voglia proporre un calcio di squadra e offensivo. Poi gli chiariscano quale è il budget a disposizione e seguano le sue indicazioni per acquisti e cessioni. Comprando giocatori che siano affidabili, funzionali a quelle idee, abbiano motivazioni forti. La Juve vince da sempre in Italia ma non in Europa dove si gioca un calcio diverso. E se non cambia continuerà a non vincere».