Sconcerti: C'è una ragione per cui non si crede al Milan

Comanda Milano ma nessuno ancora ci crede fino in fondo. E' questa la riflessione cui arriva Mario Sconcerti dopo la giornata di campionato di ieri. L'editorialista del Corriere della Sera dice che tutto nasce dalla difficoltà a capire che Juve è questa di Pirlo e soprattutto che squadra sarà nei prossimi mesi e dice

se al posto del Milan, con 11 vittorie e quattro pareggi, ci fosse la Juve, non crederemmo a nessuna ipotesi diversa da una conferma dei soliti vincitori. A rendere competitivo il campionato è in fondo la paura di non saper giudicare la Juve.

Intanto la classifica continua a indicare nelle due milanesi le migliori

Quella reale parla di un’Inter all’ottava vittoria consecutiva, a Lautaro che senza rigori avrebbe segnato quasi quanto Ronaldo e a un Milan che non solo riesce con eleganza a dimenticare Ibrahimovic ma anche Bennacer, Hernandez e Saelemaekers.

Ma il Milan ci crede. Ha un entusiasmo che diventa continuità, che rimane fortuna, cioè buon cammino, cioè destino, nella misura in cui ognuno di noi fa la sua parte nella storia. La Juve non ha quella forza, si applica ma sembra una didattica a distanza. L’Inter non la cerca nemmeno, va via di fisico e abitudine avendo nel cumulo la squadra migliore. Il Milan è un bravo ragazzo, fa sempre la cosa giusta... Se c’è un errore, non è stato ancora trovato. Però sta facendo quello che ha fatto per nove anni la Juventus: è squadra e fa più punti di tutti, ogni volta, ogni partita. La prova ultima, mercoledì con la Juve a San Siro. Ma sarà più per la Juve che per il Milan.