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Napoli: Il calo di Hysaj, l'altalena di Marek e gli altri possibili nei

14/09/2016 11:52

Napoli: Il calo di Hysaj, l'altalena di Marek e gli altri possibili nei |  Sport e Vai

Il contratto con il rinnovo fino al 2021 con tanto di super-clausola valida per l'estero, è cosa fatta per Hysaj che a breve si legherà al Napoli per altri 5 anni ma che il terzino albanese non stia ancora ripetendo la bella stagione passata è egualmente una certezza. Il calo dell'esterno non è l'unico neo emerso nelle ultime partite, a dispetto di tre vittorie di fila (contro Milan e Palermo in campionato e a Kiev in Champions League). Certo, può sembrare voler cercare il pelo nell'uovo o essere critici ad ogni costo, ma individuare per tempo eventuali cose da correggere è esercizio utile. Oltre a Hysaj sotto osservazione ci sono anche Hamsik e Jorginho, e non sembri un'esagerazione. Il Napoli così come è apparso nelle ultime uscite, contro squadre inferiori dal punto di vista tecnico, è apparso diverso rispetto allo scorso anno ma non è questo il difetto. L'anno scorso, ma non a questo punto della stagione bensì da inizi ottobre fino a gennaio, gli azzurri avevano una condizione atletica super e spesso sprecavano anche fin troppe energie pur avendo messo già in cassaforte i risultati. Quella squadra ebbe poi un evidente calo psicofisico e pagò nella seconda parte della stagione il mancato turnover e l'usura di tanti giocatori importanti (Allan ad esempio), salvata dalle tante prodezze individuali. Questa versione 2016-2017 non è ancora ovviamente nella sua versione definitiva ma sembra meno frenetica. Non sarebbe in sé un difetto se però il giro palla a centrocampo - con i tantissimi passaggetti di Jorginho che faranno la delizia degli amanti delle statistiche ma che poco o nulla spostano negli equilibri della gara – desse sbocchi interessanti. L'impressione è che il Napoli sia più lento e con meno idee nelle soluzioni offensive finora ma è anche sui singoli che è giusto affrontare il discorso.

I PUNTI DA MIGLIORARE - Che Hysaj non sia mai stato un fenomeno nei cross dal fondo – che non sono la sua specialità – è cosa nota da tempo ma recentemente ha accusato più di una battuta a vuoto anche nella fase difensiva. L'albanese forse è stato troppo riempito di complimenti e a furia di sentir parlare di top-club interessati a lui, può essersi distratto. In realtà saggio sarebbe stato prendere un'alternativa importante in grado di sostituirlo non per scelta forzata (come nel caso di Maggio a Palermo) ma che potesse realmente entrare in competizione con lui (lo sarebbe stato Santon se fosse stato bene o Vrsaljko che già rimpiange di aver scelto la panchina fissa all'Atletico Madrid). Poi c'è il caso Hamsik, giocatore che continua ad essere alterno ma che soprattutto sembra aver perso alcune caratteristiche che lo rendevano unico a centrocampo nel panorama europeo. Che faccia anche un lavoro sporco di cerniera è evidente ma a parte qualche errore di distrazione fin troppo palese a Kiev, quello che manca è lo spunto vincente davanti, il coraggio di osare, l'andare a testa avanti e non con i retropassaggi rassicuranti. Il gol di Palermo aveva illuso su un ritorno ai vecchi livelli, ma in Ucraina lo slovacco è tornato a galleggiare senza incidere. Infine c'è Jorginho, esaltato forse in maniera eccessiva da parte della critica, ma che sotto certi aspetti rallenta troppo spesso la manovra e si limita ad un compitino ormai chiaro a tutti i club, cosa che rende il Napoli abbastanza prevedibile. La speranza è che gli altri innesti di centrocampo ovvero Zielinski, Rog e Diawara, possano dare diverse soluzioni tattiche a una squadra che dovrà cambiare inevitabilmente marcia quando affronterà formazioni più forti di quelle incontrate di recente.

Fabrizio Piccolo


Tags: napoli hamsik Jorginho Hysaj

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