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Mughini non si illude: Inter prima e Milan secondo

07/03/2021 08:45

Mughini non si illude: Inter prima e Milan secondo |  Sport e Vai

Non è bastata la vittoria sulla Lazio per ridare sogni scudetto a Giampiero Mughini. Lo scrittore-giornalista di fede bianconera è rimasto fin troppo scottato dall'avvio di stagione della Juve che non vuole illudersi. In una lettera aperta a Dagospia scrive così
 

confesso che per quel che è stato in questi ultimi dieci anni santi e benedetti era per me inedita la condizione psicologica con cui ho affrontato il Juve-Lazio di questa sera. Ossia che guadagnare i tre punti pur in un match talmente ostico sarebbe servito solo a tenere il terzo posto in classifica. Non più che questo, da quanto appare lampante - stando a quello che s’è visto finora - che all’Inter per cucirsi sulle maglie lo scudetto serve solo comprarsi il filo con cui cucirlo, e che al secondo posto il Milan ci sta bene al calduccio a meno di imprevisti nella partita di domani.

 

Ora la conquista di quei tre punti appariva lunare dopo i primi venti minuti di gioco, e non soltanto perché la Lazio conduceva 1-0, ma perché sino a quel momento il suo dominio era stato assoluto. Almeno cinque volte erano arrivati alla conclusione minacciosa. Sembrava la Lazio di un anno fa, quella di prima del Covid. Solo che il calcio è lo sport più bello del mondo perché non esiste altro gioco in cui le situazioni si capovolgono a tal punto. A partire dallo 0-1 è difatti cominciata un’altra partita, tutta un’altra partita, forse la più bella giocata finora dalla Juve nel campionato italiano di Serie A.

Una squadra che Pirlo aveva predisposto nel senso di una squadra volta all’attacco - tutti votati all’attacco i quattro giocatori di mezzo campo e in più dietro c’era Cuadrado, uno che nella Juve di oggi ha lo stesso peso che aveva baròn Causio nella Juve tutta italiana guidata dal Trap -, ebbene questa squadra ha preso il match in pugno e ha cominciato a macinare macinare macinare gioco. Se c’è da giocare a palla tipini come Rabiot, Bernardeschi, Chiesa, Ramsey, Morata, Kuzulewski non si fanno pregare e difatti ciascuno di loro per 45 minuti non s’è fatto pregare. I gol del 3-1 uno più bello dell’altro, dapprima Rabiot con un gran sinistro, poi Morata imbeccato in contropiede da un immenso Chiesa, poi un rigore palmare tirato a meraviglia ancora da Morata. (E meno male che non ci era stato dato un rigorino fesso fesso nel primo tempo)

 

Tre gol uno più bello dell’altro. Una Juve magnifica in cui stanno risalendo uno a uno i gradini i tre giocatori da cui tutti finora ci aspettavamo di più, la terna Rabiot Bernardeschi Ramsey. Per adesso il terzo posto non è in pericolo.


Tags: juventus lazio mughini

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