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Napoli, tra Sarri e De Laurentiis resta il gelo ma si pensa al Chievo

23/09/2016 12:12

Napoli, tra Sarri e De Laurentiis resta il gelo ma si pensa al Chievo |  Sport e Vai

NAPOLI SARRI DE LAURENTIIS - Domani c'è il Chievo, mercoledì il Benfica per la Champions League ma in casa Napoli resta il gelo tra Sarri e De Laurentiis ed a tener banco è la “bomba” esplosa nel rapporto – già incrinato da tempo – tra i due protagonisti del club. Il botta e risposta a mezzo tv e comunicati tra tecnico (dalla sala stampa) e presidente azzurro (dalla Cina dove si trova per ragioni di marketing) ha distolto l'attenzione da partite e risultati. Non si parla di turnover o di come affrontare i prossimi impegni, sul piatto c'è soprattutto il gelo tra le parti dopo quanto accaduto nei giorni scorsi. Sarri che si espone pubblicamente lamentandosi degli arbitri, chiedendo l'intervento della società (e sottolineando implicitamente quanto sia assente) e rimarcando il non-obbligo da parte sua a portare il Napoli in alto visto che ci sono 4 club con un fatturato superiore. De Laurentiis che lo zittisce con un comunicato ad personam ricordandogli i 128 milioni spesi sul mercato ed invitandolo a non cercare né dare alibi. Una secchiata d'acqua ghiacciata su tutti, nonostante un avvio incoraggiante di stagione. Due pareggi e tre vittorie, 12 gol fatti (media discreta) e 5 presi (troppi) più un debutto vincente in Champions a Kiev passano in dimenticatoio. Così come i progressi di Zielinski e di Milik, in attesa che venga il turno anche di Giaccherini, Maksimovic, Diawara e Rog. Sarri si sente solo e ora anche accerchiato. Il ds Giuntoli non può difenderlo, visto che – a quanto pare - “non è legittimato a parlare”, la squadra fa quel che può (Milik lo ha elogiato sul magazine Uefa, ad esempio: “Maurizio Sarri è una persona speciale. Passa molto tempo ad insegnarci la tattica, non mi era mai capitato in nessun altro club. So che questa è una caratteristica del calcio italiano e dei club di questo paese, anche se noi giochiamo un calcio molto offensivo e non tipicamente italiano. E' un mix che mi piacemolto. Giochiamo all'attacco, facciamo circolare il pallone e cerchiamo di renderci pericolosi appena possibile. E' bello. Per me è difficile paragonare Sarri ad altri allenatori, preferirei non farlo. Sono semplicemente felice di essere qui e il fatto che ci sia lui in panchina ha contribuito a farmi scegliere questo club") ma col presidente la rottura sembra a un passo.

NAPOLI: SARRI-DE LAURENTIIS, LE INCOMPRENSIONI – Se da un lato a De Laurentiis non piace che venga messa in discussione la sua leadership né che vengano contestate la sua strategia e filosofia societaria, va detto che tra presidente ed allenatore le incomprensioni non sono nate ieri. Già l'anno scorso il patron – anche se mai platealmente come questa volta – aveva mandato messaggi in codice a Sarri. La pessione gestione di Grassi – pagato 11 milioni a gennaio e mai utilizzato – l'inesistente turnover ragionato che ha portato a far giocare sempre gli stessi, la cocciutaggine tattica nell'insistere solo ed esclusivamente su quel 4-3-3 che gli avevano suggerito/imposto ad inizio stagione  gli stessi giocatori per fargli abiurare l'iniziale 4-3-1-2, non sono piaciuti ad Adl. Se c'è una cosa che brucia al presidente è vedere depauperarsi il patrimonio tecnico. Vedere tanti giocatori come Gabbiadini, Strinic, lo stesso Maggio, Chiriches e così via di fatto inutilizzati (ma pagati regolarmente a fine mese) è un aspetto che lo turba.

NAPOLI, SARRI-DE LAURENTIIS: SI SCHIERA IL TIFO – La partita di domani col Chievo però ha la precedenza adesso. E se su Sarri stanno arrivando critiche da ogni dove, con ex allenatori, addetti ai lavori e cronisti che si sono schierati nella semi-totalità a favore di De Laurentiis condannando le uscite infelici del tecnico, bisogna pensare a conquistare tre punti al San Paolo contro un avversario tutt'altro che semplice. Per questo Sarri ha mandato la squadra in ritiro. Niente conferenza pre-partita – e ci mancherebbe, dopo tutto questo trambusto meglio il silenzio – e allenamenti duri. Il nervosismo resta ma il tecnico proverà a concentrarsi solo sul lavoro, la cosa che gli riesce meglio. Inevitabile qualche cambio di formazione, sia per le fatiche di mercoledì a Genova sia in vista del Benfica di mercoledì ma nessuna rivoluzione. Difficile che si vedano dall'inizio volti nuovi (Diawara e Rog dovranno aspettare tempi più sereni, e poi inserirli adesso sarebbe come dare ragione al presidente sulla bontà di una rosa ricca e qualificata). La curiosità è capire anche come si schiererà il popolo di Fuorigrotta nella diatriba tutta interna al club, ma la sensazione è netta. I tifosi saranno dalla parte di Sarri, possibili altri striscioni di contestazione nei confronti di Adl. E chissà che domani notte non arrivi qualche altro comunicato “dalla Cina con furore”.

Fabrizio Piccolo

 


Tags: chievo napoli de laurentiis sarri

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