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Napoli, Milik il freddo: Nessuna emozione per la Champions

23/09/2016 17:14

Napoli, Milik il freddo: Nessuna emozione per la Champions |  Sport e Vai

NAPOLI MILIK CHAMPIONS –

Lo hanno ribattezzato già Armadius perchè Arkadius Milik sembra davvero un gigante a 4 ante. E soprattutto perchè Napoli è riuscita a dimenticare un po' Higuain anche grazie ai suoi gol. Il bomber venuto dalla Polonia è stato stra-pagato (32 milioni) ma pochi pensavano che si sarebbe subito adattato in campo. I numeri sono già dalla sua parte: tre doppiette decisive, contro Milan, Dinamo Kiev e Bologna, e nelle gerarchie di Sarri ha presto scavalcato l'eterno Calimero, Manolo Gabbiadini, che senza la concorrenza del Pipita pensava che sarebbe arrivato finalmente il suo momento. Milik si è preso già il cuore di mezza Napoli e in un'intervista esclusiva al sito dell'Uefa racconta: “Ero contento perché firmavo per un grande club ed ero orgoglioso. Mi faceva piacere andare in una squadra ancora più grande di quella di prima. È una squadra in cui potrò continuare a crescere, giocare in Champions League e lottare per grandi premi. Non ero emozionato al debutto in Champions a Kiev, non molto. Come succede prima di ogni partita, dovevo solo trovare la concentrazione e pensare ai miei obiettivi. Più che altro ero contento di giocare una partita del genere. In Ucraina non abbiamo giocato al meglio, ma abbiamo vinto e sono contento, anche per i due gol. Ho dato il mio piccolo contributo alla squadra e l'importante è aver fatto tre punti”.

NAPOLI MILIK CHAMPIONS E L'AMBIENTAMENTO - Ad aiutare Milik ad ambientarsi sono stati anche due compagni di squadra: “Sono uno che cerca di ambientarsi il più presto possibile. Il fatto che ci siano altri polacchi – Igor [Łasicki] e Piotr [Zieliński] - mi aiuta con la lingua. Anche i tifosi sono molto importanti: sono quasi fanatici ed è difficile camminare in centro senza che qualcuno ti chieda una foto o un autografo. Il calcio è importantissimo per molti di loro”. L'attaccante ripercorre la sua carriera: “Ho iniziato in Polonia e ho conosciuto il mister Adam Nawałka, che mi ha aiutato molto. Non a caso, adesso è il Ct della nazionale. Poi sono andato in Germania, dove ho imparato alcune dure lezioni. Sembrava il trasferimento ideale, ma non ho giocato quanto volevo, soprattutto a Leverkusen. Quando sono andato in prestito all'Augsburg ho giocato di più, ma non era quello che volevo, quindi ho deciso di cambiare di nuovo. L'Ajax si è interessato a me e ho deciso di firmare, anche perché potevo imparare da un grande attaccante come Dennis Bergkamp. Sono stato due stagioni ad Amsterdam, ho collezionato altre presenze in nazionale e ho fatto esperienza in campo europeo. Dopo EURO 2016 è arrivato il Napoli. La mia carriera si è mossa velocemente, ma sono contento. Sono a qui per fare del mio meglio e imparare ancora di più”.

NAPOLI MILIK CHAMPIONS E LA PRESSIONE - Con l'etichetta di mister 32 milioni molti sarebbero schiacciati dalla pressione. Non lui: “In realtà non mi importa. Solo l'impegno quotidiano, gli allenamenti e le partite ogni tre giorni dimostrano chi sei. Se un giorno giochi bene, devi farlo anche tre giorni dopo, altrimenti la gente si dimentica in fretta di te. Puoi segnare due gol in una partita, ma magari tre giorni dopo giochi male. Nel calcio devi sempre dimostrare il tuo valore. Se un giorno giochi male, non significa che lo farai anche tre giorni dopo; anzi, potresti giocare la partita più bella della tua vita. Tutto è possibile: lo so benissimo, quindi cerco sempre di andare avanti e di dare il massimo in campo”.

Stefano Grandi

 


Tags: napoli milik Champions League

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