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Motogp: La carriera di Lorenzo, dal debutto al quinto titolo

08/11/2015 16:40

Motogp: La carriera di Lorenzo, dal debutto al quinto titolo |  Sport e Vai
Nato a Palma de Mallorca, Jorge Lorenzo è salito in moto alla tenera età di tre anni, iniziando subito a competere nel minicross. A 9 anni, poteva già vantare diversi titoli nazionali tra le discipline mini moto, trial e motocross. Nel 1997 passa alla velocità con le 50cc, vincendo l’Aprilia Cup l'anno successivo. Una deroga gli consente di partecipare al Campionato Spagnolo 125cc a soli 13 anni, ma subito si dimostra all’altezza sia a livello nazionale sia a quello europeo nella stagione successiva. Fa il suo debutto nel Campionato del Mondo 125cc nel 2002, aspettando però sino alla sessione di qualifiche ufficiali del terzo Gran Premio della stagione in quel di Jerez, sempre per ragioni d’età. Il miglior risultato in quella sua stagione d'esordio fu un settimo posto. Nel 2003 è ancora in sella a una Derbi, ma l’inizio non è dei migliori e nelle prime nove gare conclude a punti in sole due occasioni. Quindi, al GP del Brasile, la svolta: coglie la sua prima vittoria e il soprannome di “Por Fuera”, in virtù dell’incredibile sorpasso all’esterno rifilato a due assi del calibro di Casey Stoner e Dani Pedrosa. Da allora, si fregiò di quel simbolo che attualmente mantiene sul casco e in cui si identificano i suoi tifosi. Nel 2004 è tra i protagonisti della categoria cadetta e, con tre vittorie all’attivo (Assen, Brno e Losail), chiude la stagione al quarto posto assoluto prima di compiere il passaggio in 250cc con il team Lotus Fortuna. La struttura corre il 2005 con le Honda, mentre nelle due stagioni successive passa alle Aprilia: la scelta si rivela azzeccata e il maiorchino conquista a mani basse i titoli mondiali 2006 e 2007 della classe intermedia con la moto di Noale, per un totale di 17 vittorie. I tempi sono maturi per il gran salto nella classe regina MotoGP, i suoi successi non passano inosservati alla Yamaha, che per il 2008 gli offre una sella sulla M1 ufficiale al fianco di Valentino Rossi. Il suo esordio è impressionante: pole position alla prima gara in Qatar, che chiude al secondo posto; altro podio in casa a Jerez, quindi l’accoppiata pole e vittoria alla sua terza gara in assoluto sul tracciato portoghese di Estoril. La fortuna però lo abbandona dalla gara successiva in Cina: a Shangai Lorenzo cade in qualifica fratturandosi entrambe le caviglia; ciò nonostante, scende in pista e taglia il traguardo in quarta posizione. Non si risparmia il maiorchino nelle prove ufficiali: un’altra violenta caduta al Montmelò gli impedisce di partecipare alla gara di casa. Quindi, uno spettacolare highside in quel di Laguna Seca gli costa una nuova frattura. Conquista altri due podi e conclude al quarto posto assoluto. Nel 2009 cambia il numero in carena, abbandonando lo ‘storico’ 48 per il 99, ma soprattutto dimostra di aver imparato dai suoi errori, palesandosi come un serio pretendente al titolo iridato della MotoGP con otto podi e due vittorie nelle prime nove gare dell'anno, nonostante il magistrale sorpasso subito all’ultima curva del Gran Premio di Catalunya da parte del suo compagno di squadra Valentino Rossi, che si aggiudica il titolo alla fine. Tutti i segnali indicano che il maiorchino è ormai un pilota completo e maturo. Sempre in forza al team ufficiale Yamaha, nelle prime dieci gare del 2010 non scende mai giù dal podio conquistando ben 7 vittorie, complice anche il grave infortunio alla gamba occorso al Mugello a Valentino Rossi, che tiene il pesarese lontano per diversi round. Vince anche le ultime due gare e si laurea Campione del Mondo con il record di 383 punti. Sceglie di vestire il numero 1, ingaggiando una dura lotta per il titolo contro la Honda di Casey Stoner, centrando una vittoria e tre podi nelle prime cinque gare. Ma l’australiano si dimostra un osso duro e risponde colpo su colpo. La sfortunata chiave di svolta per il maiorchino proprio nel warm-up di Phillip Island: cade rovinosamente lacerandosi un dito e lasciando di fatto libero Stoner di aggiudicarsi in casa il suo secondo titolo. La sconfitta non lo demoralizza ed anzi durante l’inverno Lorenzo medita la sua vendetta, conscio dei proprio mezzi e delle sue indiscusse capacità. La partenza è di quelle col botto: 4 vittorie e 2 secondi posti nelle prime sei gare del 2012. Il suo tabellino di marcia è straordinario: non scende mai al di sotto del secondo gradino del podio e solo in due occasioni, ad Assen e a Valencia. Per la seconda volta è Campione del Mondo della classe regina MotoGP. Nel 2013 Lorenzo deve fare i conti con l’astro nascente di Marc Marquez, ma si rivela una stagione complicata per il maiorchino, che ad Assen si procura la frattura della clavicola: torna in Spagna per farsi operare d’urgenza saltando le prove e domenica in gara chiude con uno stoico 5º posto. Anche al Sachsenring la fortuna non lo assiste. Si rende autore di uno straordinario finale di stagione con 5 vittorie nelle ultime sette gare: nonostante vinca più di Marquez, il maiorchino si vede costretto a cedere il titolo al giovane rookie per soli 4 punti. Il 2014 si rivela il suo ‘annus horribilis’, con l’alternarsi di cadute ed errori. Si riprende nel finale, centrando due vittorie e chiudendo terzo assoluto dietro il connazionale Marquez e il redivivo compagno di squadra Rossi. Proprio contro quest’ultimo si batte per il titolo 2015: la ritrovata competitività della Yamaha proietta i due compagni di squadra verso le vette del motociclismo. Nelle prime tre gare non vede il podio, quindi, inanella una serie di 4 vittorie consecutive, risultato mai centrato nella classe regina e segno evidente di uno stato di forma eccezionale. Per tutto l’anno rincorre il leader e team-mate Rossi in testa alla classifica, presentandosi all’ultimo round di Valencia con un ritardo di sole 7 lunghezze. Arriva all’ultimo round determinatissimo e lo dimostra cogliendo la pole con un giro record. In gara fa l’unica cosa che gli si chiede: vincere! E con Rossi a concludere la sua rimonta dal fondo dello schieramento fino alla quarta posizione, Lorenzo conquista il suo quinto titolo mondiale per soli 5 punti.

Tags: rossi lorenzo pedrosa

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