Federer: Battuto il mal di schiena, ora mi sento libero

Un anno dopo l’incubo è definitivamente alle spalle. Il mal di schiena, uno dei veri nemici di Federer nel terribile 2013, sembra sconfitto del tutto. E se oggi Roger è tornato ad incantare tutti uno dei motivi è anche questo come ha rivelato in un’intervista. Tutto è cominciato esattamente dodici mesi fa, proprio durante il secondo turno del torneo californiano, su una seconda di servizio, come si legge su tennis world italia:"Dopo tre settimane di riposo, sentivo di stare un po' meglio, ma ero comunque un po' spaventato dal fatto di provare dolore ogni giorno, quindi ho deciso di ricominciare ad allenarmi in maniera non troppo pesante. Ci ho messo un po' di tempo per riprendere il mio solito ritmo. Per un po' ho avuto la sensazione di giocare nel modo sbagliato, c'erano tanti piccoli difetti nel mio tennis, delle piccole cose che non avrei provato se fossi stato in una forma migliore." Dopo aver perso al secondo turno del torneo di Wimbledon, lo svizzero ha poi deciso di apportare qualche modifica al suo calendario, aggiungendo gli eventi di Amburgo e Gstaad: "E' in quel momento che le cose hanno iniziato davvero a complicarsi: ad Amburgo ho avvertito una specie di spasmo alla schiena. Avrei dovuto ritirarmi subito. Lì ho ricominciato a star male e ho capito che la mia schiena era in una condizione davvero delicata. Ho dovuto rimettere tutto in discussione e rivedere le mie abitudini. Ho modificato nuovamente i programmi che avevo fatto in seguito al mese di aprile. Ho cambiato anche alcuni aspetti del mio allenamento, ricominciando a fare gli esercizi più importanti. Non mi serviva a niente concentrarmi soltanto sulle terapie. Dovevo lavorare realmente sul problema per diventare più forte. Ho dovuto cambiare il tipo di esercizi e la velocità. Ho parlato e riflettuto con tutto il mio staff, con Vivier, con Paganini, con il medico ed un altro fisioterapista. Il problema non era di rapida soluzione. Avrei potuto vedere dei miglioramenti solo con il passare delle settimane, dei mesi. Il mio era un piano a lungo termine, per questo ero anche un po' incerto sulla direzione del mio percorso. Non era possibile smettere di provare dolore da un giorno all'altro, quindi ho dovuto accettare l'idea di convivere con il mio problema ed aspettare." Ora però lo svizzero, fresco n.5 nella classifica Atp, è una persona nuova: "Posso alzarmi al mattino senza provare dolore. Posso andare a letto senza dovermi preoccupare di come starò il giorno dopo. Quando gioco ho una sensazione di libertà e di benessere generale, e sono molto più fiducioso perchè non devo preoccuparmi di niente quando sono in campo."