Inter, Thuram e il problema razzismo in Italia: parole forti dell'attaccante

"È normale che le persone chiedano a Marcus Thuram di essere un simbolo per la lotta contro il razzismo, perché ho una voce che può essere più ascoltata di altre. Ne sono cosciente e il tema mi sta molto a cuore". Lo dice lo stesso Thuram, protagonista della cover digitale GQ Hype ''Change is Good''. "Non credo però che sia un singolo a poter cambiare le cose, è ovviamente un processo collettivo. Anche perché si tratta solo di capire che siamo umani. In molti lo vedono anche come un problema circoscritto. Non credo che sia un problema italiano: esiste in Francia, esiste in Spagna, come negli Stati Uniti purtroppo. È un tema universale e quindi credo che sia un processo di cambiamento da abbracciare e attuare tutti insieme, facendo ognuno la sua parte".

"La cosa più importante per giocare bene a calcio è amare il calcio", ha detto ancora Thuram. "Quando ami giocare, ami anche tutta la fatica, gli aspetti meno divertenti di questo sport, ti sforzi sia per te che per il compagno. In questa Inter non c'è nessuno che non ami il calcio, siamo un gruppo di venticinque persone, alle quali devi aggiungere lo staff, che è felice di passare il tempo insieme e di lavorare uno per l'altro. Un gruppo non è un giocatore più un giocatore, è una squadra".