Seedorf scatena la bufera web: Non mi fanno allenare perché sono nero

La sua chance (forse troppo frettolosamente concessagli da Berlusconi e Galliani) l'ha avuta e non se l'è giocata granché bene quando fu chiamato ad allenare il Milan ma Clarence Seedorf  è convinto che i motivi per cui non allena più in Europa (ultima esperienza in panchina da ct del Camerun dove è stato esonerato nel 2019) siano da legare al colore della sua pelle. L'ex centrocampista di Inter e Milan lo dice al Festival dello Sport parlando di razzismo nel calcio:

"È il sistema ad esserlo. Dappertutto. In Europa non ci sono allenatori di colore, questo è un dato di fatto. Io dopo 20 anni in Italia, non ho ricevuto neanche una proposta. Non è logico

Sui social fioccano le reazioni: "Ma da quando la meritocrazia ha colore?", oppure: "Da quando è sbucato questo tema del razzismo se ne abusa continuamente. Se non ti chiamano è perché sei scarso ad allenare evidentemente" e ancora: "Infatti devi essere bianco per esser chiamato ad allenare in Italia, non un buon allenatore. Faccia la gavetta in C e vediamo quanto merita di arrivare in A. Dichiarazioni senza logica" e poi: "Ancora? Dovrebbero basarsi sul merito, sulla bravura, non sul colore della pelle. Razzismo dove non c’è. Lo vedono ovunque"

C'è chi osserva: "vabbè ma uno non può essere chiamato a fare l'allenatore solo perché è nero, ci vogliono competenze" e anche: "non ha ricevuto offerte perchè è scarso" e poi: "Quando ce l'ha avuta (Milan ) ha fatto pena. Ergo...".

Un follower elenca gli allenatori di colore in Europa e scrive: "Vieira (Inghilterra), Kombouare, Daf (Francia)".

Pochi infine la pensano come lui: "non per entrare nel merito dato che se si tratta di meritocrazia non c'è scusa che tenga, ma possibile che (statisticamente) con tutti gli allenatori mediocri che ci sono non se ne sia trovato uno (seppur mediocre) nero?" e infine: "Ha ragione, anche perché al Milan aveva pure fatto bene, è strano non sia stato più chiamato poi"